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Domenica 17 Giugno siamo stati ospiti di AVAS (Associazione Velica Alto Sebino) a Lovere per una giornata di barca a vela accessibile. Con noi era presente anche Eleonora di Volley a Quattro Ruote. È stata una splendida avventura e questo è il racconto della nostra esperienza.

Arrivare a Lovere purtroppo non è stato molto agevole, poiché proprio quella domenica mattina si teneva una gara di corsa ad Endine, lungo la strada, portandoci a fare un’avventurosa deviazione lungo il fianco della montagna.
Appena giunte a destinazione, siamo subito state accolte da Stefano, nostro contatto, membro dell’organizzazione e vicepresidente della Polisportiva Disabili Valcamonica (anche loro partecipanti all’evento), che ci ha mostrato lo stallo riservato ai disabili dove poter parcheggiare comodamente l’auto e poi ci ha accompagnato all’accoglienza. Dopo essere state registrate, ci è stato consegnato un giubbotto salvagente a testa e poi ci siamo recate sul molo per la lezione teorica, necessaria a salire preparate a bordo delle imbarcazioni nel pomeriggio.

Durante la formazione mattutina ci sono stati insegnati i termini tecnici di base che occorre sapere quando si è a bordo di una barca a vela, compresi i nomi delle varie parti della barca, inoltre ci è stato spiegato anche come ci si comporta a bordo e le regole base della navigazione per sapere come comportarsi quando si incrociano altre imbarcazioni sulla propria rotta. Poi è stata fatta provare a tutti una prima breve esperienza a bordo di una superficie in movimento come può essere la coperta di una barca. Sia le persone in grado di stare in piedi che quelle in carrozzina hanno potuto provare a salire sulla barca, guidati attentamente dai volontari dell’AVAS.
Al termine della lezione teorica, ci siamo riuniti nell’hangar dell’associazione per pranzare tutti insieme con un pasto leggero ma ottimo, sempre offerto da AVAS. Nonostante fossimo davvero in moltissimi tra disabili ed accompagnatori, l’organizzazione di tutti i momenti della giornata è stata ottima. Abbiamo anche avuto la fortuna di trovare una giornata perfetta per navigare: soleggiata e con una leggera brezza al mattino, che nel pomeriggio si è sollevata in un vento un po’ più consistente grazie alle correnti fredde che scendevano dai temporali estivi sul fianco delle vicine montagne.

Essendo in molti, per l’effettiva uscita in barca a vela siamo stati divisi in due turni, in modo che tutti avessero la possibilità di provare a fare un giro sul lago. Noi siamo state assegnate al secondo turno e siamo salite a bordo di una barca a vela modello Surprise. Il nostro capitano, Giorgio, è un veterano della barca a vela (ed è ancora campione europeo, su diversi modelli di barca), passione mai abbandonata, nemmeno dopo un incidente che lo ha portato ad avere la gamba destra sostituita da una protesi: si muove con sicurezza e naturalezza a bordo dell’imbarcazione, si vede che è proprio nel suo elemento.

Giorgio ci spiega e ci insegna moltissime cose ponendoci continue domande e spronandoci a trovare da sole le risposte: è così che impariamo a governare il timone e a regolare la randa, ad orientarci sulla superficie del lago, a riconoscere i diversi tipi di nuvole (e che tipo di perturbazioni esse portino con sé) e a prevedere l’arrivo di una raffica di vento osservando le increspature sulla superficie del lago. A bordo della barca a vela tutti fanno parte dell’equipaggio ed ogni persona ha un ruolo importante. Dopo una decina di minuti di navigazione “guidata”, ci lascia condurre la barca in autonomia, dandoci solo qualche indicazione ogni tanto.
Arriva il momento di rientrare, ma Giorgio vuole fare le cose in grande stile, allora si fa lasciare timone e la scotta e, governando la barca in completa autonomia, ci mostra come andare a “dare fastidio” ad altre imbarcazioni: punta deciso come uno squalo la barca governata da Stefano e comincia a girarci intorno più volte, accelerando e rallentando, sfruttando le raffiche di vento e costringendo il compagno di squadra a fermarsi. Nel frattempo ci spiega come quando si naviga ed entra in gioco questo tipo di competizione giocosa ci si diverta molto, ed allo stesso tempo si migliori sempre più nel condurre la barca nella maniera migliore possibile, cosa molto utile specialmente in regata.
Dopo essere rientrati in porto ed aver attraccato, ci siamo riuniti ancora una volta nell’hangar per fare merenda tutti insieme con una fettona di anguria e qualche pezzetto di torta. Poi è arrivato il momento della foto di gruppo e dei saluti.

È stata una giornata tanto splendida quanto stancante, ma ne è valsa tutta la pena. Lungo la strada del ritorno (fortunatamente normale, essendo terminata la gara podistica) siamo spossate, ma molto felici. Grazie ancora all’AVAS per la meravigliosa avventura che ci ha permesso di vivere! È un’esperienza che consigliamo a tutti voi di provare e che non vediamo l’ora di ripetere!

A Lovere, sulle sponde a nord del Lago d’Iseo si trova l’Associazione Velica Alto Sebino (AVAS), associazione velica caratterizzata da un programma tanto bello quanto ambizioso: Avas #Unlimited.

Avas #Unlimited si prefigge l’obiettivo di rendere l’avventurosa esperienza di governare una barca sfruttando venti e correnti accessibile a tutti, ma proprio a tutti!

Infatti con questo speciale programma, l’AVAS propone all’interno del proprio programma anche dei corsi di vela rivolti a ragazzi e ragazze con disabilità o difficoltà motorie, il tutto seguito da istruttori specificamente formati e a bordo di barche attrezzate adeguatamente per permettere anche a chi ha problemi di deambulazione di poter veleggiare sul Lago d’Iseo in totale sicurezza.

Verso metà settembre l’iniziativa è stata celebrata con l’inaugurazione di una nuova imbarcazione: la vela di classe Meteor battezzata Avas #Unlimited, senza limiti, esattamente come si prefiggono di essere gli obiettivi dell’associazione. All’inaugurazione hanno partecipato i tre membri dell’equipaggio di Avas #Unlimited, la squadra disabili dell’Associazione Velica Alto Sebino composta da Stefano Delbello, Giuseppina Ferrari e Marco Pedersoli, insieme al coach Giorgio Zorzi.

La squadra, attiva da tre anni, ha cominciato fin da subito ad organizzare regate sul Lago d’Iseo, passando nel corso del 2016 anche sul lago di Garda. Nel 2017 ha conquistato il primo posto al Match Race di Venezia.

L’equipaggio Avas #Unlimited, vittorioso a Venezia

Stefano Delbello, membro dell’equipaggio dell’Avas #Unilimited e vicepresidente della Polisportiva Disabili Valcamonica, ci racconta com’è vivere l’esperienza della barca a vela, in un’intervista comparsa in un articolo di Sabrina Pedersoli per il giornale locale Araberara:
Vele e timone vanno regolati sempre all’unisono per non perdere velocità, bisogna sempre controllare la posizione delle altre barche, il meteo e soprattutto il vento, mai costante né per direzione né per velocità. Perciò è fondamentale decidere ed adattare continua la strategia per arrivare prima possibile alla meta prestabilita dal nostro coach, che sale con noi in barca o ci segue da un gommone.”

Il vento sul lago di solito arriva dopo mezzogiorno, quindi la mattina stiamo un paio d’ore nella palestra dei Canottieri di Lovere. Dopo aver messo in acqua la barca dobbiamo montare le vele e tutto ciò che serve a gestirle. L’uscita vera e propria si svolge dopo pranzo e può durare dalle due alle quattro (a volte cinque) ore, in base al vento”

“É uno sport più mentale che fisico, in cui contano soprattutto la reattività e sangue freddo in qualunque situazione, anche di emergenza, la concentrazione da mantenere a lungo e la coordinazione con gli altri membri dell’equipaggio, perché riduce tutti gli sforzi. In questo sport, come in tutto, bisogna adattarsi continuamente a situazione mutevoli, restando uniti fino a raggiungere l’obiettivo finale”.

La nuova imbarcazione classe Meteor, il giorno dell’acquisto

Si tratta quindi di uno sport decisamente avventuroso, in cui non mancano imprevisti come la mancanza di vento o il brutto tempo, che passano però sempre in secondo piano grazie ad un equipaggio affiatato ed unito verso un unico obiettivo!

La vela si rivela uno sport nel quale, se ognuno mette il 100% delle sue capacità, le disabilità si compensano e “spariscono agli occhi degli altri equipaggi”. La barca permette a chiunque abbia imparato come utilizzarla, di andare in autonomia dove vuole.

In regata possiamo giocarcela alla pari, e a volte fare un buon piazzamento, contro equipaggi di cosiddetti “normo”, che magari si rendono conto delle nostre disabilità soltanto al momento delle premiazioni.”, racconta Stefano.

La nuova imbarcazione, battezzata Avas #Unlimited, il giorno dell’inaugurazione

Insomma, un’iniziativa che ci piace davvero molto e stanno cominciando a porsi i primi passi per una futura collaborazione di Concrete con Avas per le giornate di vela aperta a tutti, organizzate da Avas insieme alla Polisportiva PHB di Bergamo che si svolgeranno la prossima primavera!

E a voi piacerebbe andare a provare e sentirvi velisti per un giorno?

Articolo a cura di Stefano Delbello e Luisa Cresti