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Quando ho iniziato a giocare a pallavolo in carrozzina non avevo una carrozzina super leggera come i miei compagni, ma una “leggera”, se così si poteva definire, dato che ogni volta che volevo andare in giro mi trovavo a dover rompere le scatole a qualcuno, perché da sola era ingestibile tirarla giù dalla macchina.

Purtroppo, la mia ex fisiatra non mi ha mai prescritto l’uso della carrozzina super leggera, ma solo di quella leggera, perché cammino (i grandi misteri della vita), e questo mi portava disagio e difficoltà nei movimenti.

L’anno scorso ho cominciato a giocare a pallavolo in carrozzina con Volley a 4 Ruote, ma mi sono trovata inizialmente in maggiore difficoltà rispetto ai miei compagni di squadra, perché, oltre a non essere abituata a muovermi da sola in carrozzina, la mia era anche più pesante rispetto a quelle sportive e super leggere dei miei compagni.

Volley a 4 Ruote! Ve lo ricordate? Ve ne abbiamo parlato qui!

Parlandone con una delle mie compagne, in particolare la mia migliore amica mi è venuta incontro regalandomi la sua, perché le doveva arrivare quella nuova e al posto di buttarla (dato che era ancora in buono stato) ha preferito cederla a me.

Il passo successivo è stato quello di farmi conoscere la sua fisiatra e, dopo varie pratiche burocratiche e la scelta dei vari materiali e del colore, ecco che finalmente pure io ho la mia carrozzina super leggera!

Beh, che dire, la mia vita quotidiana è cambiata: sono molto più attiva da quando ho la mia super leggera e mi sono già ribaltata una volta… anzi due! Ma fa parte del pacchetto!

Un mio compagno di squadra mi ha insegnato che se la carrozzina non la uso tutti i giorni le ruote gonfiabili tendono a sgonfiarsi. Quindi cerco di usarla con costanza e faccio attenzione alla manutenzione.

Articolo a cura di Maria Rosa Stassi

Giovedì sera siamo stati ad assistere ad un allenamento del progetto Volley a 4 Ruote di Pavia, al quale partecipa anche la nostra segretaria, Maria Rosa. Ecco le nostre impressioni!

Nonostante fosse molto eterogeneo, il gruppo di atleti è apparso fin da subito estremamente affiatato, sia tra di loro che con la preparatissima allenatrice e gli aiuto-allenatori.

Alice Brignone, terapista occupazionale e giocatrice di pallavolo, è l’energica allenatrice della squadra. Ci spiega che gli esercizi che gli atleti svolgono durante il riscaldamento sono pensati non solo per essere utili in campo, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana. Sollevarsi ed abbassarsi sulla carrozzina, raccogliere e spostare oggetti da terra, muoversi su superfici difficoltose e fare lo slalom tra gli ostacoli sono tutte azioni utili sia nello sport che a casa che nelle azioni di tutti i giorni. Inoltre, ad ogni allenamento si cerca di proporre agli atleti degli esercizi nuovi, sia per stimolarli a compiere nuovi movimenti, che per evitare che si annoino.


Alice studia ogni movimento (sia riscaldamento che gesto tecnico) in modo da proporlo in maniera personalizzata seguendo le potenzialità di ogni atleta (ad esempio la battuta a pugno dal basso o in schiacciata dall’alto).
Trattandosi di una disciplina sportiva appena creata, il regolamento è ancora in costruzione ma si vuole mantenere il più possibile l’impostazione del volley standard.

Ci siamo in realtà ritrovati a partecipare ad una serata un po’ atipica, poiché erano presenti diversi ospiti, tra cui un cronista di TelePavia che ha fatto alcune interviste e ripreso le varie fasi dell’allenamento. Trovate il video del servizio a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=Y8hfH24UOuk&app=desktop

Ciò che è comunque emerso da tutte le fasi dell’allenamento (che si svolge a Pavia ogni giovedì dalle 20:00 alle 22:00) è l’estremo entusiasmo con cui esso è vissuto sia dagli atleti che dagli allenatori: il gruppo trasmette un’energia ed una gioia davvero contagiose.

Non sono mancati imprevisti, come un problema tecnico alla carrozzina di Dory, prontamente risolto con una riparazione al volo direttamente in campo. D’altronde anche gli imprevisti fanno parte del gioco!


Vale, il membro più giovane della squadra, ci racconta di aver sempre sognato di giocare a pallavolo, perché da bambina guardava Mila e Shiro in tv, ma di aver sempre pensato che sarebbe stato impossibile per lei.

Franco, che nel tempo libero si allena anche con la sua handbike, racconta che l’esercizio più faticoso sono i palleggi continui al muro, perché dopo aver percorso 35-38 km in handbike la mattina, i muscoli delle braccia protestano.

Esistono diversi altri sport praticati in carrozzina, alcuni di essi prevedono addirittura del contatto anche abbastanza violento come il basket o l’hokey… quindi come mai un progetto di pallavolo in carrozzina non è mai stato realizzato prima?
Pare che non sia del tutto chiaro. Eleonora ci racconta dell’esistenza del Sitting Volley come disciplina paralimpica, ma si tratta di uno sport che viene praticato stando seduti direttamente sul terreno ed è stato creato nel dopoguerra, pensando specialmente ai reduci che avevano subito amputazioni agli arti inferiori. Alice ci spiega che non si tratta comunque di uno sport inclusivo, poiché per una persona con una lesione spinale, muoversi stando seduti direttamente per terra è estremamente difficoltoso a causa dell’impossibilità di usare le gambe per gli spostamenti ed il controllo del tronco da seduti, inoltre c’è pericolo che gli atleti si procurino lesioni da sfregamento dovute ad una totale o parziale mancanza di sensibilità agli arti inferiori.

Il Volley a 4 ruote è invece uno sport molto più inclusivo, perché aperto ad un numero maggiore di disabilità rispetto al Sitting Volley e l’utilizzo della carrozzina permette lo svolgimento di movimenti più naturali poiché rispetta la tipologia di movimento e postura a cui la persona con disabilità motoria è più abituata, utilizzando la carrozzina per il 99% delle proprie giornate.

In sostanza, il Volley a 4 Ruote è un nuovo sport innovativo, formativo ed inclusivo che speriamo conquisti tantissimi atleti in tutta Italia ed un giorno, chissà, magari anche nel mondo!

– Articolo a cura di Luisa Cresti; uno speciale ringraziamento ad Eleonora Giannetti per l’aiuto ed i preziosi consigli e un ringraziamento anche a Maria Rosa per averci invitati all’allenamento!