Siamo tutti entusiasti di questa ripresa che già dal 2021 dava i primi segni di vita e che in questa prima metà del 2022 si sta confermando con tutte le sue contraddizioni.

Se infatti durante il covid alcuni settori, come il turismo e la ristorazione, hanno dovuto chiudere battenti per le regole della pandemia o, comunque, per la mancanza di clientela, adesso la domanda è altissima e l’offerta non riesce a starle dietro e così molte delle possibilità di lavoro per le persone e del fatturato delle aziende si perdono.

Questa situazione è comprensibile e prevedibile per quello che riguarda il desiderio represso che i consumatori hanno per molto tempo – in questo caso di viaggi e ristorazione – ma nello specifico di questo “ tentativo di uscita dalla crisi” abbiamo le migliaia di operatori del settore che hanno chiuso l’attività o, se dipendenti, si sono indirizzati in altri settori dove hanno potuto lavorare da subito e, soprattutto si sentono tutelati di più per possibili situazioni simili che si potrebbero ripetere nel futuro.

Un’altra conseguenza è il rincaro stratosferico dei prezzi. Se la domanda è alta e l’offerta è insufficiente, è una regola del nostro sistema di economia che i prezzi tendano a salire; se poi ci si mettono le scarsità di fonti energetiche causate da shock mondiali come conflitti sul campo (es. guerra in Ucraina) e tensioni nei rapporti economici e diplomatici …. Il pasticcio è fatto. E quando si innesta l’escalation degli aumenti è quasi impossibile fermarla; tutti, anche quelli che non ne sono direttamente toccati, si sentono in diritto di aumentare qualcosa, giusto per non essere diversi dagli altri.

A titolo esemplificativo possiamo portare la nostra esperienza: l’anno scorso eravamo in Sicilia con un gruppo di turisti con disabilità e quest’anno, nello stesso periodo, lo saremo ancora: i prezzi di aerei e hotel sono raddoppiati battendo il carburante che è aumentato solo del 50%.

E quindi cosa possiamo fare? Individualmente ben poco, cercare di non contribuire anche noi all’escalation dei prezzi… per quanto possibile resistere pur continuando a lavorare e a fornire servizi. Qui chi deve intervenire è lo Stato, mettendo limiti, calmierando i prezzi, punendo gli speculatori, aiutando quelli che sono in maggiore difficolta: ma in un mondo globale che è l’opposto dell’esperienza autarchica che qualcuno proponeva più o meno un secolo fa, questo e molto difficile se non ci si mette d’accordo quasi tutti ad operare in questo senso. Se ci sono dei “grossi” furbini” come la Cina che fanno incetta di materie prime e poi non le rimettono in circolazione subito sotto forma di prodotti e semilavorati, allora veniamo danneggiati tutti perché l’economia è veramnete globale e non è solo una forbita espressione del linguaggio economico.

Se poi qualcuno, in tutta questa situazione, per suoi mal di pancia, problemi di poltrona e di scalata al potere all’interno del suo movimento ( leggi partito perché ornai è così), mette in crisi il governo e quindi l’operatività dello stato …. allora la frittata è fatta.

La domanda è ma con tutti questi leader “impazziti” come si fa a parlare ai semplici cittadini – ordinary people – di SENSO DELLA RESPONSABILITA?

Il 2022 ha dato il via a novità riguardanti il tema IRPEF “Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche”

Partiamo con il descrivere le manovre che hanno indotto a questo cambiamento, prima di tutto la manovra finanziaria per il 2022 ha destinato 7 miliardi di euro alla revisione della tassazione a carico delle persone fisiche, questo ha portato ad una variazione dal tema precedente cambiando reddito e aliquote a favore dei contribuenti. Nel dettaglio una specchietto in numeri per fare chiarezza:

Gli scaglioni e le relative aliquote, passano da 5 a 4.

Il calcolo si fa per scaglioni progressivi:

– con reddito fino a 15.000 euro si calcola il 23% sull’intero importo;

– con reddito tra 15.001 e 28.000 euro l’aliquota è il 25%;

– con reddito tra 28.001 e 50.000 euro l’aliquota è il 35%;

– oltre 50.000 euro l’aliquota è il 43%

Anche le detrazioni hanno subito una variazione per quanto riguarda il calcolo in:

  • Lavoro dipendente o assimilato,
  • Pensione
  • Redditi da lavoro autonomo.

Cambiamento anche sul fronte del “Bonus 100 euro o Ex Bonus Renzi” :

Redditi fino a 15.000 il bonus verrà riconosciuto automaticamente in busta paga.

Redditi tra 15.000 ed i 28.000 euro, il trattamento dovrò soddisfare alcune richieste principalmente legate dalla differenza tra imposta lorda e somma di una serie di detrazioni, le categorie coinvolte sono:

  • Lavoro dipendente e assimilati
  • Familiari a carico
  • Mutui per l’acquisto, la ristrutturazione e la costruzione della prima casa
  • Rate relative a spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia
  • Spese sanitarie rateizzate
  • Erogazioni liberali

Si torna a viaggiare, dopo due anni di quasi totale stop finalmente questa estate sembra preannunciare un ritorno al turismo dove si muoveranno masse di persone verso le mete più disparare. Luglio, Agosto e Settembre sono i mesi dove il nostro focus è proiettato maggiormente alle vacanze, scegliere non è mai semplice ma sicuramente una cosa è certa, l’italia è ancora oggi una delle mete più ambite dagli italiani e dagli stranieri.

L’italia dalle classifiche stilate nel 2019 ad oggi resta ancora la meta più ambita per il turismo dai viaggiatori stranieri, che vedono nel nostro paese le caratteristiche perfette per una vacanza che può accontentare tutti i gusti. Prima della chiusura dei confini dovuta alla pandemia l’italia ha accolto un flusso di 65 milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, una cifra che parla da se, a dimostrazione che il nostro paese è veramente uno dei più belli al mondo. I punti di forza del nostro turismo di possono riassumere in:

  • Mari e spiagge
  • Montagne
  • Città d’arte
  • Turismo enogastronomico

N

La classifica dei paesi più visitati al mondo vede successivamente:

4° Cina

3° Stati uniti

2° Spagna

1° Francia

Ma siamo sicuri che l’Italia ha il potenziale per scalare la vetta di qualche altra posizione, se la gestione del turismo sul territorio vedrà una maggiore attenzione e cura.

Siamo ancora in corsa per la vittoria!

Cosa è cambiato in termini di Green Pass?.

A partire dal 1°maggio in Italia non sono più richiesti in molti settori. 

Mascherine

Fino al 15 giugno “è rimane l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 pera ccedere a:

  • mezzi di trasporto
  • spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali
  • sale da concerto
  • sale cinematografiche
  • locali di intrattenimento e musica dal vivo
  • eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso 

L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione rimane per il lavortori di categira operanti nei seguenti luoghi:

  • gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie socio-sanitarie e socio-assistenzialile residenze sanitarie assistite (RSA)
  • gli hospice
  • le strutture riabilitative
  • le strutture residenziali per anziani 

Resta solo “raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi di protezione negli altri luoghi di lavoro, pubblici e privati, a meno che il protocollo non lo imponga. Resta solo “raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi di protezione: ristoranti, centri commerciali e negozi.  Le nuove misure sulle mascherine resteranno in vigore fino al 15 giugno. Successivamente verranno apportate modifiche in base all’andamento della pandemia. 

Green pass

L’utilità della certificazione verde sarà solo quella di prova dell’avvenuta vaccinazione. 

Non sarà più obbligatorio richiedere il Green Pass nei in luoghi come ristanti, cinema, teatri e non verrà più richiesto nei luoghi di lavoro .

La certificazione invece continuerà a venire richiesta dino al 15 giugno nelle RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali, come disposto  

Cristian Belluzzo

Concrete Onlus

La Carta Europea della Disabilità è il documento che permette alle persone con disabilità di accedere a beni e servizi, pubblici o privati, gratuitamente o a tariffe agevolate.

Con la Circolare 1° aprile 2022, n. 46 (testo in calce) l’Inps ha introdotto la nuova procedura relativa alla “Definizione dei criteri per il rilascio della Carta europea della disabilità in Italia” (c.d. Disability Card), mediante la quale il cittadino con disabilità può richiedere la Carta europea della disabilità (EU Disability Card).

L’obiettivo della carta digitale introdotta dal Governo è garantire la piena inclusione delle persone con disabilità nella vita sociale e culturale delle comunità.

La Carta Europea della Disabilità rientra all’interno del progetto europeo “Eu Disability Card” che ha come obiettivo il mutuo riconoscimento della condizione di disabilità fra i paesi aderenti.

La domanda può essere presentata direttamente dal cittadino oppure avvalendosi, tramite delega, di associazioni rappresentative delle persone con disabilità abilitate dall’INPS all’uso del canale telematico (ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS).

Cristian Belluzzo

Concrete Onlus