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Buongiorno a tutti Sono qui oggi a scrivere il mio secondo articolo Per quanto riguarda la rubrica sul tema disabilità e la tecnologia.

Volevo solo illustrare quali strumenti mi hanno aiutato e mi stanno aiutando tutto ora Nello svolgimento della mia vita da persona disabile.

 Partiamo da una funzione molto utile che oggi troviamo in tutti i nostri cellulari, Google assistente (Google Assistant), entra in funzione con due semplici parole “Ok Google” o “Hey Google”, io personalmente Trovo molto utile questa funzione perché oltre a chiamare in tempi brevi le persone di cui si potrebbe avere bisogno, è utile per fare molte ricerche su internet, oppure per attivare il navigatore da Google Maps, per ricordarti una cosa da fare e molte altre funzioni interessanti per la produttività. Questa funzione si è rivelata molto utile, per quanto mi riguarda non posso più farne a meno. Nel mio caso, avendo le mani sempre occupate durante le prime ore del mattino da quando mi alzo in avanti per qualche, per il normale svolgimento delle pratiche di auto assistenza, queste funzioni di comandi vocali tornano molto utili per interagire in maniera pratica con il mondo circostante, chiamare una persona, memorizzare un appunto o puntualizzare un promemoria diventano azioni semplificate.

Oltre alle funzioni del telefono che ho descritto qui sopra, aggiungo anche Alexa!, Un nuovo strumento che non vedo l’ora di testare direttamente, In quanto il mio progetto futuro è quello di domotizzare l’abitazione in cui oggi vivo, per poter integrare funzioni come accendere e spegnere le luci, alzare abbassare le tapparelle, oppure chiedere ad Alexa semplicemente di accendere il forno mettere un brano musicale, il tutto tramite un semplice comando vocale.

Ritengo che gli assistenti vocali diventeranno sempre di più strumenti molto utili per noi persone con disabilità.

Arrivederci alla prossima.

Cristian Belluzzo – Concrete Onlsu

Siamo abituati a eventi di grande importanza mediatica che si ricorrono e rincorrono da molti anni, come per esempio la notte degli Oscar o dei Golden globe, dove si premiano film e attori, grandi festival musicali che premiano cantanti e le loro canzoni, ogni anno si premiano città che rappresentano al meglio la cultura del paese, e molte altre competizioni come nello sport.

Ma da dieci anni a questa parte, esattamente il 10 maggio 2010 viene organizzato il premio europeo delle città accessibili, assegnato dalla Commissione europea. L’obbiettivo che sta alla base del progetto vuole prima di ogni altra cosa portare una rivoluzione e avanzamento rendendo le città di tutta Europa sempre più accessibili, con un pizzico di competizione che sicuramente crea un incentivo maggiore nel migliorarsi, trattandosi di una competizione in palio ci sono dei fondi destinati alla città vincitrice e naturalmente la menzione d’onore.

Quando possiamo parlare di una città accessibile?, sicuramente ci sono molti fattori che la contraddistinguono. la Commissione europea ha tutto un suo calcolo e parametri per poter sancire il vincitore, fondamentalmente i fattori principali si possono riassumere con quanto segue.

Una città è accessibile quanto
tutti possono facilmente:
• prendere l’autobus o la metropolitana
per andare al lavoro;
• utilizzare le biglietterie automatiche per
acquistare il biglietto;
• muoversi in strada ed entrare negli edifici pubblici;
• ottenere informazioni in un linguaggio comprensibile

E molto altro…

Per maggiori inforazioni sull’iniziativa e sul suo funzionamento nel dettaglio, per visionare lo storico dei vincitori degli anni passati, ma soprattutto di quest’anno, vi lasciamo al sito ufficiale:

https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1141

IMPROVVISAMENTE …. TANTI SOLDI

Da quando siamo entrati nel tunnel del Covid sembra che i soldi abbiano cambiato valore; non si parla più in milioni ma soltanto di miliardi. E le cifre in ballo sono notevoli, incredibili solo nell’anno precedente; migliaia di miliardi sembrano spuntare da tutte le parti come da un cilindro di un prestigiatore.

Ma cosa è successo, siamo diventati tutti più ricchi? Ma dove erano prima tutti questi soldi, chi li teneva nascosti? Bisognava che sorgesse un grave pericolo, una grande urgenza, perché venissero fuori?

Molte delle cifre citate sono ancora parole, devono ancora essere erogate o tardano ad arrivare. Resta il fatto però che tante risorse a fondo perduto, prestiti a interessi contenuti non si erano mai visti (e finalmente perché non se ne poteva più di banche con interessi usurai che restavano impuniti). Cosa è cambiato, se è cambiato qualcosa?

Le leggi dell’economia non sono quelle della natura, non sono scritte da sempre nel libro della creazione ma sono fatte da noi, dal genere umano e come tali possono essere cambiate, basta solo entrare nell’ordine di idee di tale cambiamento.

Non voglio e non posso dire ancora che ci sia stato un cambiamento, ma potremmo essere sulla strada giusta per una più equa distribuzione della ricchezza, perché la solidarietà sia fattiva e in grande scala e soprattutto prevista ed erogata a livello statale, perché ci sia veramente una sicurezza sociale diffusa, un reale welfare state non solo nel nome di un ministero.

Ed il fatto che questo sia un problema mondiale potrebbe permettere che questa solidarietà, questa “distribuzione di ricchezza”, possa effettivamente riguardare il mondo intero senza i soliti che approfittano di queste situazioni per avvantaggiarsi sugli altri.

Certamente questa tendenza ad avvantaggiarsi della situazione, ad arricchirsi, l’abbiamo vista tante volte in questi ultimi mesi, con le centinaia di siti nati dal nulla da tanti improvvisati commercianti di mascherine e altri presidi igienici e sanitari.

Abbiamo visto ritornare lo stile di tangentopoli con amministratori e loro parenti che s’intrufolano nelle commesse pubbliche senza un minimo di accortezza e professionalità con la vecchia arroganza del potere che “nell’emergenza” riesce anche a rimanere impunita.

Speriamo che non sia così ma che sia invece l’occasione di stare più uniti, ad essere più leali gli uni con gli altri, in Europa anzitutto – e qualche segnale c’è stato – ma facendo in modo che questo spirito di “fair play” si diffonda nel mondo intero.

Se vogliamo andare avanti molti dei debiti fatti in questi giorni dovranno essere cancellati … e allora cancelliamo il debito di molti paesi “emergenti” ma che non emergono mai proprio perché sono strozzati e tenuti al guinzaglio dai soli interessi dei debiti contratti.

Rendiamoci conto che questi soldi – quelli del debito – non li prenderemo mai e quindi facciamo un bel gesto e cancelliamo questo debito, cancelliamo tutti i debiti e RICOMINCIAMO IN UNA MANIERA NUOVA, DIFFERENTE!!!

Ma attenzione perché sono ancora in tanti quelli che senza biblica memoria, si adoperano affinchè vengano cancellati i loro debiti ma sono sordi a rimettere i debiti, seppur di minore entità, che altri hanno contratto con loro… ma non funziona così, non funzionerà mai così.

Claudio Fontana – Concrete Onlus

Faccio Il Tampone: Storia Sociale 

Scarica Gratuitamente La Storia Sociale Che Racconta Le Procedure Per Effettuare Il Tampone Naso-Faringeo Per Indagare Eventuale Presenza Di Infezione Da Covid-19.

E’ possibile richiedere e scaricare gratuitamente la storia sociale attraverso il link che vi lasciamo qui sotto.

https://www.ilbalzo.com/materiali/

Progetto cura de Il Balzo

Solo trent’anni fa era impossibile pensare di avere moltissime informazioni disponibili sempre, a qualsiasi ora del giorno e della notte, in qualsiasi luogo ci troviamo e proprio quando vogliamo. Si può accedere ad una biblioteca negli Stati Uniti mentre stiamo facendo un safari in Africa, o possiamo guardare un documentario sulla vita di Freud subito dopo aver incontrato lo psicanalista.

MA ATTENZIONE: quante bugie, quante notizie false o fuorvianti, quanta disinformazione. La possibilità di conoscere è frustrata da una marea di informazioni, spesso contradditorie e in antitesi, tra le quali è difficile scegliere.

E’quindi sempre più importante capire e verificare quali sono le fonti e la loro credibilità.

Se un tempo a una notizia che ci stupiva si diceva: “… l’ha detto la televisione…”,ci pensava Enzo Jannacci a ridimensionare la portata dell’affermazione con il suo: “…..La televisiun la g’ha na forsa de leun, la televisiun la g’ha paura de nisun, la televisiun la t’endormenta cume un cuiun ….”, oggi ci vorrebbe qualcuno/qualcosa che verifichi la credibilità dei media e soprattutto dei social insegnando alle persone ad avere un atteggiamento critico verso quello che sentono e vedono.

E’ incredibile vedere come la scienza vada avanti nella conoscenza in maniera profonda, sistematica, scardinando false verità del passato e mostrando come la conoscenza è sempre in movimento e non si ferma mai, dall’altra parte basta il primo “hater” a diffondere informazioni e immagini ( ebbene si, oggi con il digitale  il falso è sempre più immagini e video), che una pletora di “boccaloni” lo segue distruggendo anche pesantemente la reputazione e la vita di molte persone.

In realtà non ci vuole nessun altro a trovare soluzioni, la risposta è dentro in ognuno di noi, a non accontentarci della prima risposta che troviamo alle nostre domande senza verificarla.

La democrazia e il pluralismo nell’informazione e nella conoscenza è una condizione di estrema libertà che molti trovano faticoso gestire e preferiscono semplificare accentando la prima risposta o il primo “ uomo forte” che ti sembra risolva le tue insicurezze.

Articolo a cura di Claudio Fontana