Tag Archivio per: tecnologia

Oggi vogliamo presentarvi una innovativa APP dalla penisola iberica: Lazzus.com, creata da ciechi per ciechi.

Cosa è Lazzus?

Si tratta di un assistente personale che accompagna i portartori di cecità e gli ipovedenti negli spostamenti creando un campo visivo tramite suoni. L’app indica ostacoli o punti di interesse utili mentre ci si muove in autonomia come ad esempio strisce pedonali, incroci stradali, scale ed edifici di interesse. Il tutto viene svolto tenendo conto sempre della massima sicurezza dell’individuo.

Quali sono le caratteristiche uniche di Lazzus?

L’app utilizza due fonti di dati estremamente dettagliate: Google places, piattaforma con gli aggiornamenti più rapidi presente sul mercato, e Open Street Map, il che significa ottenere la massima precisione metrica e di aggiornamento dei cosiddetti “punti di interesse”. Il raggio di azione è di 100 m in continuo aggiornamento in modo tale da rendere sempre più “visibile” e reale all’utente l’esperienza di supporto creata.
La terza caratteristiche che rende unica l’esperienza Lazzus è il particolare di essere stata ideata, costruita e messa a punto da persone affette da cecità con l’aiuto di un team di esperti del settore high-tech.

Per scoprirne di più guarda il video di presentazione sul sito dell’app:

http://lazzus.com

Articolo a cura di Lucio Fontana

[themoneytizer id=27389-16]

Cari amici di Concrete ONLUS, nel 2019 ancor più negli scorsi anni la parola “app” sarà sulla bocca di tutti. Proprio cavalcando quest’onda, vogliamo dedicare questo articolo ad una giovane start-up britannica in cerca di supporter per il lancio di un’app contro gli ostacoli della quotidianità per le persone con disabilità fisiche.

Assist-Mi è uno strumento omni-comprensivo di assistenza per le persone con disabilità fisica. Lo scopo del suo utilizzo è il rendere più accessibile il raggiungimento di beni e servizi dando così indipendenza all’utilizzatore.
Il fine primario dell’app è di portare innovazione tecnologica al concetto di assistenza, come?
A portata di “click” un sistema di geo-localizzazione mette in contatto USER e PROVIDER. Lo USER emette una richiesta di assistenza, come ad esempio un aiuto per fare shopping, la necessità di un taxi accessibile o addirittura un ausilio di apertura porte per accedere ad un pubblico ufficio. Tutto accade in tempo reale senza lunghe e macchinose pianificazioni… proprio per rendere più ordinaro – o meglio dire, straordinario – ogni giorno per le persone con disabilità.

Vi abbiamo incuriositi?
Trovate maggiori info su: http://www.assist-mi.com/#what-is-assist-mi.

Nel 2017 a Palermo è stato presentato un importante progetto di car sharing per disabili “Io Guido”.

Si tratta di un noleggio di automobili con comandi speciali riservate a tutte le persone disabili che sono in grado di guidare e che non necessitano quindi di un autista, ma possono viaggiare in completa autonomia con comandi al volante. È un traguardo significativo che a reso per diverso tempo la città di Palermo l’unica città italiana ed europea ad offrire alle persone disabili un servizio di car sharing di questo tipo.

Questo servizio è un’enorme conquista per quanto riguarda l’autonomia dei disabili nell’ambito degli spostamenti, poiché spesso, chi non può permettersi di possedere un’automobile con i comandi adattati alla guida è costretto a dipendere da altre persone per i propri spostamenti quotidiani.

“Il servizio pienamente integrato con il resto del car sharing – ha sottolineato Domenico Caminiti, direttore servizi speciali della mobilità e presidente del consorzio nazionale del car sharing Io Guido – prevede uno sconto per le persone con disabilità che potranno acquistare l’abbonamento al prezzo di 20 euro e non a 25 euro. Riteniamo che l’introduzione del servizio di car sharing per persone disabili sia per Palermo un importante traguardo”.

Il modello di mobilità accessibile abbracciato dalla città di Palermo sembrerebbe essere stato di grande ispirazione per altre città europee come Eltis a Parigi, la piattaforma Wheeliz a Nantes e Bordeaux e Motability a Londra. Il car sharing urbano accessibile sta portando grande cambiamento e aprendo nuove porte al mondo a “quattro ruote”.

Solo un anno è passato dal lancio di Io Guido accessibile e ci auguriamo che a breve anche nella tua città un nuovo car sharing potrà contribuire a rendere il nostro Mondo sempre più accessibile a tutti!

– articolo a cura di Lucio Fontana

A NOI SALTARE LE BARRIERE

Da quasi trent’anni, dall’avvento della legge 13/89, in Italia parliamo di barriere architettoniche con sempre maggiore coscienza e competenza. Di passi avanti ne abbiamo fatti tanti, anche se molto resta da fare.

Ma anche il giorno che saremo capaci di progettare e costruire in modo adeguato per tutte le persone con le loro diversità, ci saranno sempre degli ostacoli da superare, dati dagli imprevisti temporanei, dall’ottusità delle persone  e delle norme, dalla nostra giusta voglia di superare, almeno di un po’, i nostri limiti.

E allora il nostro approccio verso le “barriere architettoniche” deve giustamente esigere che la realtà cambi, anzitutto quella degli spazi e dei servizi pubblici e rivolti a tutti. Ma nel frattempo non ci dobbiamo fermare: se un luogo è bello e c’è un gradino non possiamo pensare che ce lo tolgano in un giorno; siamo noi che dobbiamo trovare la maniera di superarlo, di aggirarlo, per soddisfare il nostro bisogno di vedere quel luogo.

La finalità dovrebbe essere che tutti possano godere della vita con uguali possibilità – e non in maniera uguale – e quindi il superamento degli “ostacoli architettonici” è uno strumento al servizio di questo fine. Riflettiamo su questo, adottiamo questo approccio e probabilmente ci renderemo conto che il mondo può essere molto più fruibile di quello che pensiamo, se lo vogliamo e se lo vogliamo insieme.

– articolo a cura di Claudio Fontana

 

Il nostro Bel Paese, può ancora vantare la presenza di grandi “cervelli” che portano innovazioni che possono stravolgere la vita delle persone ed è ancora più bello quando queste novità riescono a cambiare la vita delle persone con difficoltà.

L’iniziativa MAKEtoCARE è un esempio del dualismo: cervello- cuore, conoscenze al servizio della società; MAKEtoCARE, è promossa da Sanofi Genzyme, specialty care di Sanofi, ossia la divisione specializzata nelle malattie rare, sclerosi multipla, oncologia e immunologia.

Secondo i fondatori, “MAKEtoCARE nasce dalla volontà di far emergere e sostenere iniziative e progetti nati dall’ingegno e dalla passione della comunità Maker, che tramite la propria creatività e il proprio saper fare innovazione, è in grado di offrire una migliore qualità di vita ai pazienti, contribuendo a cambiare concretamente il loro presente e progettando, insieme a loro, un futuro migliore.”

Dal 2016, questa iniziativa include anche un contest, che sfida la scoperta di soluzioni innovative che aiutino a superare gli ostacoli quotidiani che si presentano a persone con qualsiasi forma di disabilità.

Quest’anno, i vincitori sono tutti 19enni:

Il primo progetto vincitore è la “Optical Wheelchair”, una sedia a rotelle comandata dal movimento degli occhi e dalle espressioni facciali, di Federico Gualdi, Roberto Lucchisani e Nicholas Silvestri, tre studenti di Rimini che hanno ideato e progettato questa carrozzina in seguito ad un grave incidente stradale nel quale era coinvolto un loro amico;

il secondo progetto premiato si chiama “Orion”, un esoscheletro robotico comandato da impulsi muscolari, importante nella fase di riabilitazione, realizzato da Mattia Strocchi, studente di Ingegneria dell’automazione a Bologna in collaborazione con il Laboratorio di Manifattura digitale di Ravenna.

Anche gli altri progetti finalisti non erano da meno:

– “Adam’s Hand”, Protesi mioelettrica personalizzabile della mano;

– “Open Rampette”, Servizio per il miglioramento dell’accessibilità degli esercizi commerciali;

– “ReHub”, Strumento per la riabilitazione fisioterapica propriocettiva;

– “Sensewear”, Collezione di abiti sensoriali per il trattamento terapeutico di persone autistiche;

– “Simpaty-hand App”, Strumento musicale assistivo realizzato con smartphone;

– “Waybration”, Sistema di supporto alla navigazione per atleti non vedenti.

È bello sapere che tutto ciò non è fantascienza ma realtà;

Continuiamo a sognare, progettare e realizzare!

– articolo a cura di Lavinia Fontana