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I lavoratori disabili come risorsa nel mondo del lavoro

Lorenzo, il mio compagno, nonostante sia disabile al 100% e si sposti in sedia a rotelle, è fortunatamente dotato di tutte le sue funzioni cognitive e sa utilizzare il computer, competenza cruciale nel mondo del lavoro odierno. Possiede quindi tutte le qualifiche necessarie per un impiego d’ufficio e lavora come impiegato presso un’università della nostra città. Sebbene siamo grati per la stabilità lavorativa, a volte il suo lavoro diventa paradossalmente gravoso a causa della mancanza di compiti da svolgere.

Una volta esaurito il materiale da scannerizzare, che costituisce la principale mansione di Lorenzo, egli si ritrova senza compiti fino alla prossima consegna. Ci chiediamo: non c’è davvero nulla che possa fare nell’attesa? Se le sue competenze attuali non sono sufficienti, perché non proporre un percorso formativo interno che gli consenta di acquisire nuove abilità?

La legge 68/99, che regola il “Collocamento Mirato” dei lavoratori disabili, è stata riformata nel 2015 con l’intento di:

a) promuovere servizi integrati di supporto;

b) incentivare accordi territoriali per facilitare l’impiego;

c) adottare criteri di valutazione bio-psico-sociali;

d) analizzare le caratteristiche del posto di lavoro;

e) designare un Responsabile dell’Inserimento Lavorativo;

f) identificare buone pratiche di inclusione lavorativa.

Questi principi sono in linea con il pensiero della dottoressa Emanuela Zappella, che sottolinea l’importanza di valutare il lavoratore disabile come persona con potenzialità e capacità, oltre la semplice necessità di adempiere a un obbligo legale. La vera integrazione lavorativa si realizza riconoscendo al lavoratore disabile il ruolo di risorsa aziendale, a pari merito con gli altri dipendenti. Questo approccio richiede accomodamenti e passaggio dall’uguaglianza all’equità, fornendo a ciascuno ciò che gli serve in base alla sua unicità. Inoltre, è cruciale il contributo collaborativo di tutti gli attori aziendali e delle istituzioni.

Alla base di tutto ciò, le relazioni umane giocano un ruolo determinante: solo in un ambiente che promuove la cura reciproca è possibile ottenere una crescita sia produttiva che umana.

In conclusione, Lorenzo è pronto a mettersi in gioco, ansioso di utilizzare al meglio le sue competenze e di contribuire attivamente al successo dell’ente universitario per cui lavora.

Vittoria Montemezzo  

Sono nata nel 1977, ho un diploma di liceo linguistico, mi piacciono i bambini, la natura, la storia e le culture antiche…e l’essere umano in generale. Dal 2015 sono insieme ad un compagno disabile in sedia a rotelle.

“L’Italia non rispetta le disposizioni europee in materia di accessibilità per le persone con disabilità.” Queste le parole della Commissione per le Petizioni del Parlamento europeo, con sede a Bruxelles, in risposta alla denuncia del mancato rispetto da parte dell’Italia della legislazione europea, presentata lo scorso aprile dall’attivista italiano Lorenzo Torto.

Torto si batte per un miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e per un mondo più inclusivo per tutti. In seguito alla sua denuncia, la Commissione europea ha avviato una verifica, confermando le criticità segnalate dall’attivista, particolarmente attivo nell’abbattimento delle barriere architettoniche.

La scadenza per l’attuazione della direttiva n.882/2019 sull’accessibilità era fissata al 28 giugno 2022, mentre le misure della normativa comunitaria entreranno in vigore a partire dal 28 giugno 2025. Bruxelles ha inoltre sottolineato che, il 19 aprile, è stata avviata una procedura di infrazione nei confronti di Roma, inviando una lettera di messa in mora.

Se l’Italia non adeguerà la propria legislazione alle disposizioni comunitarie, Bruxelles è pronta a intensificare le azioni, inviando una richiesta formale di non conformità.

È un dovere di rispetto garantire alle persone con disabilità pari diritti e opportunità all’interno della società. Tuttavia, i piani Peba, ossia i progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, obbligatori per legge, non sono ancora stati approvati da alcuni Comuni italiani.

La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità impone agli Stati l’obbligo di rispettare tutte le disposizioni indicate, inclusi i requisiti di accessibilità. L’Italia ha anche ratificato il protocollo opzionale della Convenzione, che consente a individui o gruppi di inviare petizioni al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

La Commissione europea considera questo tema una priorità e invita tutti gli Stati membri a recepire tempestivamente la direttiva n.882 del 2019.

Cristina Zangone

Sono nata a Milano e mi sono formata nel campo dell’informatica. Nonostante il mio attuale impegno nel mondo del lavoro, con due occupazioni, non ho mai smesso di studiare. La mia passione è viaggiare e scoprire nuovi luoghi, accompagnata spesso dalla musica che amo ascoltare. Nonostante le sfide della mia condizione, essendo una persona disabile e utilizzando una carrozzina, affronto la vita con determinazione e curiosità.

Una storia di razzismo, di amicizia e di amore

La parola “Mudbound” sembra evocare l’essere “legato” o “costretto nel fango”, ed è il titolo di un film che ho visto di recente, tratto dal romanzo “Fiori nel fango” di Hillary Jordan. Il film intreccia le storie di due famiglie nel Sud degli Stati Uniti, nel Mississippi, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale: una bianca, proprietaria terriera, e l’altra nera, affittuaria e impegnata nella coltivazione del cotone su quel terreno talvolta duro e talvolta melmoso. Le famiglie, benché entrambe povere e alle prese con la natura severa, vivono in un’asimmetria di condizioni, con i neri in uno stato di subordinazione.

Il racconto inizia con il matrimonio tra Laura, una trentenne che vive ancora con i genitori, e Henry McAllan. Presto diventano genitori di due bambine e si trasferiscono in una modesta fattoria. Laura, che aveva sposato Henry più per convenienza che per amore, presto si rende conto del divario tra le sue aspettative e la realtà del marito e della loro vita insieme. Nonostante ciò, per amore delle figlie, accetta di adattarsi, anche a vivere con un suocero difficile. La svolta arriva quando le bambine si ammalano e Laura chiede aiuto a Florence Jackson, della famiglia di colore, la quale accetta nella speranza di sopperire all’assenza del marito Hap, infortunatosi cadendo da una scala.

Con il ritorno dei figli dalle guerra, Ronsel Jackson e Jamie McAllan, il fratello minore di Henry, la storia prende una svolta. Entrambi portano i segni del conflitto: Jamie si rifugia nell’alcol per affrontare il disturbo post-traumatico, mentre Ronsel deve confrontarsi con il razzismo della società in cui è cresciuto. Fra i due nasce un’amicizia che sfocerà in un legame profondo e incompreso dai più.

Il film si immerge nei temi del razzismo, dell’amicizia e dell’amore, intrecciandoli con la durezza della vita rurale. Mostra come le vicende personali si scontrino con i pregiudizi e le convenzioni sociali, fino a giungere a tragici epilogi, come la mutilazione di Ronsel per mano del Ku Klux Klan, istigata dall’ostilità razzista del padre di Henry e Jamie.

Nella fine amara del film, Laura e Jamie si ritrovano complici in un segreto che li legherà per sempre, mentre la famiglia Jackson, dopo anni di duro lavoro e sofferenze, intravede la possibilità di una vita migliore. Nel fango della Mississippi, dove si è consumata la vita di tanti, emerge la speranza che il sudore e le lacrime possano infine germogliare in un domani più giusto e luminoso.

Vittoria Montemezzo  

Sono nata nel 1977, ho un diploma di liceo linguistico, mi piacciono i bambini, la natura, la storia e le culture antiche…e l’essere umano in generale. Dal 2015 sono insieme ad un compagno disabile in sedia a rotelle.

La Regione Lombardia, seguendo la proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, ha approvato l’assegnazione di 3,2 milioni di euro per un importante progetto sociale. Questo finanziamento mira all’assunzione di 80 operatori professionali specializzati nell’assistenza a persone disabili e non autosufficienti. Questa iniziativa è particolarmente rilevante per garantire supporto e assistenza qualificata in aree dove la presenza di servizi dedicati è fondamentale.

Gli operatori saranno distribuiti nei vari ambiti territoriali, con particolare attenzione ai PUA – Punti Unici di Accesso. Questi centri svolgono un ruolo cruciale come snodi informativi e di orientamento, offrendo ai cittadini e agli operatori del settore una valutazione qualificata e semplificando l’accesso a una rete integrata di servizi sanitari e sociali. L’obiettivo è quello di creare un sistema più efficiente e accessibile, riducendo le barriere nell’ottenimento di assistenza e supporto per le persone più vulnerabili.

Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e non autosufficienti, dimostrando l’impegno della Regione Lombardia nel rafforzare il tessuto sociale e assistenziale. Con la realizzazione di questo progetto, si auspica di rispondere in modo più efficace alle esigenze di un segmento della popolazione che richiede attenzioni particolari e un supporto costante.

Cristina Zangone

Sono nata a Milano e mi sono formata nel campo dell’informatica. Nonostante il mio attuale impegno nel mondo del lavoro, con due occupazioni, non ho mai smesso di studiare. La mia passione è viaggiare e scoprire nuovi luoghi, accompagnata spesso dalla musica che amo ascoltare. Nonostante le sfide della mia condizione, essendo una persona disabile e utilizzando una carrozzina, affronto la vita con determinazione e curiosità.

Il 22 e 23 settembre, il Palacongressi di Rimini ha ospitato la prima edizione di EXPOAID 2023, un evento significativo focalizzato sul Terzo Settore, che ha visto la partecipazione dell’associazione “inVIsibili”. Questa iniziativa è stata fortemente promossa dalla Ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, ed ha ottenuto un riscontro positivo sia tra i partecipanti che nell’organizzazione. L’impegno e l’empatia dimostrati dalla Ministra Locatelli e dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno lasciato un’impressione duratura.

Durante l’evento di due giorni, sono stati trattati vari argomenti rilevanti: “Il progetto individuale: le basi”, “Salute e benessere sociale”, “Percorsi per l’inclusione lavorativa”, “Disabilità e sport: campioni e atleti a confronto”, “Accessibilità universale nei luoghi della cultura e turismo inclusivo”, e questioni legate all’educazione scolastica. Tra i partecipanti, vi erano persone con disabilità, esperti del settore e docenti universitari.

La Ministra Locatelli ha espresso l’auspicio di un futuro in cui la disabilità sia affrontata in modo sempre più costruttivo, grazie al coinvolgimento di tutti gli attori sociali, dalle istituzioni agli enti del Terzo Settore, dai privati ai cittadini. Si spera che questa sia solo la prima di molte edizioni future. Da EXPOAID 2023 emergeranno idee e proposte utili per la stesura delle linee guida del nuovo Piano Nazionale per la Disabilità, che verrà promulgato dal Presidente della Repubblica.

L’EXPOAID 2023 non si è limitato ai dibattiti e ai confronti, ma ha incluso anche una varietà di attività collaterali. In conclusione, l’evento ha infuso un rinnovato senso di ottimismo per un futuro migliore.

Cristina Zangone

Sono nata a Milano e mi sono formata nel campo dell’informatica. Nonostante il mio attuale impegno nel mondo del lavoro, con due occupazioni, non ho mai smesso di studiare. La mia passione è viaggiare e scoprire nuovi luoghi, accompagnata spesso dalla musica che amo ascoltare. Nonostante le sfide della mia condizione, essendo una persona disabile e utilizzando una carrozzina, affronto la vita con determinazione e curiosità.