Ottime notizie per gli amanti delle passeggiate in montagna! Pare infatti che la Fondazione Dolomiti Unesco abbia intenzione di realizzare ben 22 sentieri montani progettati per essere perfettamente accessibili alle persone con disabilità. Quante volte vi è capitato di andare con gli amici in montagna e magari ritrovarvi impossibilitati a proseguire a causa di un sentiero impervio e troppo dissestato? Ebbene, una volta realizzati questi sentieri potrete sceglierne uno in base al grado di difficoltà ed alla lunghezza del percorso proposti. Il tutto sarà consultabile tramite una guida, che sarà resa disponibile sia in forma cartacea che digitale, tramite il sito della Fondazione Dolomiti Unesco. Sarà inoltre possibile scegliere se percorrere i sentieri in autonomia o con l’accompagnamento di una guida montana specificamente formata: ogni itinerario verrà affiancato da una scheda descrittiva, sulla quale saranno presenti tutte le informazioni necessarie per organizzare un’escursione che risponda alle proprie capacità e interessi ed è già stato pianificato il programma di formazione per creare figure esperte nell’accompagnamento in quota delle persone con disabilità.

I 22 sentieri accessibili saranno realizzati sulle montagne delle province di Trento, Bolzano, Udine, Belluno e Pordenone. I primi due sono già stati realizzati tra il Rifugio Auronzo, il Lavaredo e la Forcella Lavaredo. Perché scegliere proprio le Dolomiti? Innanzitutto perché sono un patrimonio naturale unico al mondo; il loro valore è universale e consiste in una natura superlativa che trasmette emozioni profonde a chiunque ne possa fare l’esperienza. Sono inoltre montagne particolarmente accessibili: la loro particolarissima origine e conformazione – l’essere solcate da un fitto reticolo di valli – permette di avvicinarsi alle vette del Patrimonio Mondiale più che in qualsiasi altro contesto montano.

Sul sito dolomitiunesco.info, nella sezione dedicata al progetto, si può leggere: 

Il progetto “Dolomiti Accessibili” intende fornire un’esperienza diretta di questo straordinario ambiente naturale a tutte le persone che lo visitano o lo abitano, indipendentemente dal grado di abilità in cui si trovano, appoggiandosi e valorizzando la predisposizione naturale del contesto dolomitico ad un’accessibilità sostenibile.

A differenza dell’ambiente urbano, dove le barriere architettoniche sono dei limiti artificiali che discriminano le persone con ridotte capacità motorie, l’ambiente montano presenta degli ostacoli naturali che non distinguono fra persone abili o disabili.

Le Dolomiti UNESCO, con la loro straordinaria rappresentatività, sono così il contesto ideale per attuare un progetto di inclusività sociale che permetta a tutti – abili e non – di accedere al Patrimonio Mondiale, in autonomia oppure accompagnati da una guida esperta.

Ciò non significa che tutti debbano fare le stesse esperienze, ma che tutti possono avere un’esperienza di vera immersione nel paesaggio e nella geologia delle Dolomiti, realizzando pienamente il concetto di patrimonio dell’Umanità. Per questo il progetto, pur essendo rivolto alle categorie più deboli (persone con limitate capacità motorie, anziani, bambini nei primi anni d’età), include tutti i visitatori.

Chissà questa potrebbe essere una buona occasione per organizzare un weekend in montagna, una volta che altri sentieri saranno ultimati! Che ne dite?

Articolo a cura di Luisa Cresti

[foto ed informazioni ricavate dal sito della Fondazione Dolomiti UNESCO]

Ormai li avrete visti praticamente ovunque: nei negozi di giocattoli e cianfrusaglie, sui banchetti dei venditori ambulanti e a volte persino nei supermercati; ma soprattutto in mano a praticamente qualsiasi ragazzino o preadolescente. Sono i Fidget Spinner, delle piccole eliche che sfruttano un semplicissimo sistema a cuscinetti a sfera per girare attorno al proprio centro con un attrito minimo.

Moltissimi ragazzini lo utilizzano praticamente in continuazione, magari anche in classe durante le lezioni, con conseguenti lamentele degli insegnati, poiché l’oggetto sarebbe fonte di distrazione. Ma questo interessante oggettino non sembrerebbe essere nato per questo.

Quanti di voi si ritrovano a muovere continuamente le mani, quando siete nervosi o anche semplicemente per passare il tempo? Solitamente ci si ritrova ad arricciarsi una ciocca di capelli, a giocare con il bordo di un foglietto di carta o a tormentarsi l’orlo della maglietta. Per i bambini con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione) e per quelli iperattivi spesso queste cose non bastano a mantenere la concentrazione o a scaricare l’ansia.

Ecco quindi nascere il Fidget Spinner: questo oggetto riesce a tenere occupate le mani, a scaricare l’energia in eccesso e persino a mantenere maggiormente concentrati, magari mentre si sta svolgendo un altro compito.

Il problema è che per molti altri ragazzini questi oggetti possono risultare invece una vera e propria distrazione e la loro diffusione per moda ha portato molti insegnanti a vietarne l’uso in classe, il che porta a penalizzare anche chi ha bisogno di oggetti di questo genere per restare concentrato.

Esistono anche altri strumenti per aiutare a scaricare lo stress e a mantenere la concentrazione facendo andare le dita, come ad esempio il Fidget Cube: un piccolo cubo in plastica che presenta diversi stimoli tattili interattivi su ogni faccia. Una scuola canadese ha invece in ventato delle bici-banco, ovvero dei banchi di scuola con sotto di essi dei pedalini da cyclette incorporati, per permettere ai giovani studenti di mantenere le gambe in movimento, con un doppio vantaggio, poiché studi scientifici hanno infatti dimostrato che l’attività fisica favorisce l’apprendimento.

Anche senza arrivare ad avere diagnosticata ADHD o iperattività moltissime persone (come la sottoscritta) hanno il continuo bisogno di mantenere le mani o le gambe in continuo movimento mentre studiano, lavorano o si trovano in attesa di qualcosa. Oggetti come questi sono davvero un aiuto per riuscire a restare concentrati senza risultare un disturbo per chi ci sta intorno.

Articolo a cura di Luisa Cresti, webmaster