Creta è la più grande delle isole greche e una delle mete preferite dai turisti italiani ed europei durante i mesi più caldi. Con un paesaggio che spazia da spiagge di morbida sabbia e mare limpido a rocciose montagne che sfiorano i 2,500 m nell’entroterra, l’isola è abitata dall’uomo da decine di migliaia di anni e sulla sua superficie si sono susseguite diverse civiltà, rendendola una meta ideale non solo per chi ama il mare, ma anche per gli appassionati di storia.

Ma cosa succede se il turista che vi si reca viaggia su una carrozzina?

La nostra prima serata greca

VIAGGIARE:

All’arrivo in aeroporto (nel nostro caso quello di Heraklion) non abbiamo riscontrato problemi: l’assistenza del posto era pronta ad accoglierci e ci ha accompagnato fino al recupero bagagli. Al ritorno invece non è andata così bene: la sala amica è stata difficile da trovare e alla fine si trattava di una saletta buia con un cartello con il simbolo dell’omino su sedia a rotelle malamente attaccato con lo scotch. Non c’era nemmeno un dispositivo per contattare l’assistenza speciale, quindi abbiamo dovuto rivolgerci direttamente al personale dell’aeroporto, che ha contattato qualcuno da mandarci. Mentre la prima persona si è rivelata poco di aiuto, quella giunta da noi successivamente ci ha gentilmente accompagnate dall’imbarco dei bagagli fino al nostro gate, dove ci è venuta a prendere una terza persona che ci ha poi accompagnate fino all’aereo.

Le stradine del tranquillo villaggio di Kritsa

SPOSTARSI:

Vi consigliamo di prendere un’auto a noleggio, cosa fondamentale per muoversi sull’isola al meglio. Le sedi delle varie agenzie di noleggio si trovano appena fuori dal terminal aeroportuale.

Fate attenzione, però! La segnaletica stradale di Creta non è delle migliori e alcune strade secondarie tendono a finire in sterrata con poco preavviso, vi raccomandiamo quindi di munirvi di un navigatore e di essere sempre molto prudenti. I greci sono parecchio esuberanti alla guida e tenderanno a superarvi anche su strade strette o con linea continua: se non vi sentite sicuri, spostatevi sul cordolo (che è spesso molto largo) e nel caso accostate per lasciarli passare più agevolmente.

I parcheggi riservati ci sono e nella maggior parte dei casi non solo legati ad una specifica targa, ma trovare parcheggio resta spesso abbastanza difficile, specialmente nelle grandi città: a volte i parcheggi sono occupati da altre auto (spesso senza contrassegno) o da motorini, quindi preparatevi a girare un po’ prima di trovare un parcheggio adeguato, specialmente in città.

Mulini a vento all’ingresso dell’altopiano di Lassithi

SOGGIORNARE:

Non tutte le strutture hanno una stanza adatta alle persone disabili, quindi vi consigliamo di verificare sempre che la stanza con bagno accessibile sia presente nella struttura di vostra scelta e comunque di prenotarla con largo anticipo, specialmente se avete intenzione di recarvi sull’isola nel periodo di alta stagione.

Il pittoresco laghetto di acqua dolce di Agios Nikolaos

SPIAGGE:

Le spiagge accessibili ed attrezzate adeguatamente per le persone con disabilità sono cosa rara, ma ciò avviene su scala più grande anche in Italia. Abbiamo avuto fortuna scoprendo la Potamos Beach (a pochi passi dal sito archeologico di Malia), che non solo è splendida, ma è anche completamente accessibile ai disabili: una lunga passerella vi permetterà di arrivare fino al bagnasciuga e altre passerelle più piccole vi porteranno agli ombrelloni (è anche economica: un ombrellone con due sdraio e tavolino di plastica costa 7€ per tutto il giorno); inoltre la spiaggia è dotata anche di un J.O.B., speciale sedia con ruote e galleggianti adatta per muoversi sulla sabbia ed entrare in acqua.

Il J.O.B.

Finalmente relax in spiaggia!

MANGIARE:

Ci sono ristoranti, bar, pub e taverne davvero per tutti i gusti, con cibo che spazia da quello tradizionale a pietanze più internazionali. Quasi tutti, specialmente nei centri abitati più grossi e nelle località turistiche, parlano un buon inglese ed alcuni masticano anche un po’ di italiano, quindi dovreste riuscire a comunicare le vostre eventuali allergie o intolleranze (o esigenze alimentari di tipo etico o religioso) senza troppi problemi. Diversi ristoranti però presentano uno o più gradini all’ingresso e solo una bassa percentuale sono dotati di rampe.

Vicoli stretti e pergolati fioriti per le vie di Rethymnon

Un ottimo caffè greco nel buonissimo ristorante Avli di Rethymnon

SERVIZI IGIENICI:

Purtroppo questo è un tasto dolente. Non solo i bagni accessibili ed adeguatamente attrezzati (con gabinetto e lavandino adatti e con maniglie per appoggiarsi) sono qualcosa di rarissimo, ma anche la maggior parte degli altri servizi igienici sono solitamente troppo stretti perché ci entri una carrozzina e spesso preceduti da uno o più gradini, rendendo impossibile servirsene.

La Fontana Morosini ad Heraklion

SITI ARCHEOLOGICI:

I siti archeologici sono spesso difficilmente accessibili. Noi abbiamo visitato il palazzo minoico di Knossos e siamo comunque riuscite a visitarne buona parte, grazie anche ad una guida locale che parlava in italiano e al gruppo che ha effettuato la visita insieme a noi: ci hanno aiutate a superare i gradini ed i pezzi più impervi e prima di percorrere una parte del palazzo sul fianco della collina, che quindi per noi sarebbe stata impossibile da visitare, la guida ha gentilmente spiegato a tutti quella parte, in modo che anche noi potessimo ascoltare, prima di proseguire con la visita insieme al gruppo e poi tornare a prenderci per l’ultima parte.
Importante: munitevi di cappelli, occhiali da sole e crema protettiva, perchè il sole picchia parecchio, specialmente a Knossos!

Colonne rosse al Palazzo di Knossos

Una simpaticissima coppia romana incontrata durante la nostra visita a Knossos

MUSEI:

Siamo riuscite a visitare solamente il museo archeologico di Heraklion: essendo di recente ristrutturazione, il museo è risultato davvero molto piacevole da visitare. Facilmente accessibile in ogni sua parte, i reperti erano esposti in modo da essere valorizzati al massimo e tutte le didascalie erano scritte sia in greco che in inglese. Il bagno era facilmente raggiungibile e completamente attrezzato con servizi adeguati e le maniglie.

Il famoso affresco raffigurante la Tauromachia

In conclusione, Creta è accessibile ad un visitatore in carrozzina? Nì.
Purtroppo non possiamo promuoverla a pieni voti: nonostante l’estrema gentilezza e disponibilità degli abitanti dell’isola, la maggior parte delle strutture non sono totalmente adeguate ad accogliere una persona con disabilità di tipo motorio e bisogna prepararsi ad adattarsi e superare situazioni scomode.

– articolo a cura di Luisa Cresti, con un ringraziamento speciale alla compagna di avventure Monica Lippolis

Bonus:

Gatti. Gatti ovunque!

Il cortile occidentale del Palazzo di Knossos

Rimembranze della dominazione veneziana.

Un dettaglio dalla Taverna Kaliva, affacciata su Potamos Beach, all’ombra di un antichissimo cipresso.

Acqua limpidissima.

Una fontana romana con a fianco una fontana per le abluzioni, risalente all’epoca turca.

La Fontana Rimondi di Rethymnon

Un po’ di foto scattate durante il nostro viaggio di Capodanno, che quest’anno ci ha portato sulla splendida isola di Cipro!

Prima tappa: nel cuore della Transilvania!

E finalmente, Cipro!

Una passeggiata sul lungomare, per assistere al primo tramonto dell’anno…

Buongiorno e buon venerdì, viaggiatori!
Ecco le ultime foto scattate a Cipro il giorno prima di prendere l’aereo per tornare a casa!

Foto scattate da Claudio Fontana

Sabato 2 Dicembre siamo state a visitare L’Artigiano in Fiera, l’enorme ed attesissima fiera dell’artigianato internazionale che si tiene ogni anno al polo fieristico milanese di Rho. Ecco le nostre impressioni e le nostre esperienze sul campo per quanto riguarda l’accessibilità della fiera per le persone con disabilità.

1. IL SITO

In preparazione alla nostra visita in Fiera, abbiamo deciso di contattare il polo fieristico per avvisarli delle particolari esigenze di Maria Rosa e richiedere maggiori informazioni su accessibilità, parcheggio e servizi igienici. Il sito però è poco chiaro: nella sezione “Visitare”, rimanda ad una sottosezione dedicata all’accessibilità per le persone diversamente abili e con ridotta capacità motoria, ma in questa sezione specifica, l’unico numero di telefono contattabile che si trova in bella vista è quello per prenotare una carrozzina manuale o un mobility scooter elettrico, cose inutili per noi, che avevamo invece semplicemente bisogno di chiedere informazioni specifiche. Nella stessa sezione sono anche scaricabili delle brochure che indicano informazioni di base come la posizione dei parcheggi riservati e percorsi adatti ai non vedenti. Non trovando un numero dedicato da contattare per richiedere il tipo di informazioni di cui avevamo bisogno, abbiamo provato a contattare quell’unico numero presente nella sezione. Ci ha risposto una signorina dal tono scocciato che ci ha detto che quel numero era appunto esclusivamente per il servizio di prenotazione dei mobility scooter e ci ha quindi fornito il numero di un interno. Abbiamo quindi chiamato l’interno, al quale ci ha risposto un’operatrice, la quale, nonostante la faccenda non rientrasse tra le sue competenze, ci ha gentilmente aiutate a reperire le informazioni di cui avevamo bisogno.

In sostanza: sito = bocciato, ma pollice in su per l’operatrice, che ringraziamo molto.

2. ARRIVARE

Chiunque di voi si sia mai recato al polo fieristico di Rho con la propria auto avrà ben presente quanto la giungla di rotonde e di svincoli delle tangenziali non renda propriamente agevole l’accesso alla Fiera, rendendo estremamente facile imboccare per errore lo svincolo sbagliato e ritrovarsi a percorrere almeno un paio di chilometri di tangenziale prima di poter trovare altri tre o quattro svincoli in successione che permettano di ritrovare la strada corretta. Una volta all’interno dell’area della Fiera, non abbiamo avuto alcuna difficoltà a trovare i parcheggi riservati: erano ben segnalati e siamo state man mano guidate da operatori in giubbotto catarifrangente incontrati lungo il percorso, tutti molto gentili. Discorso a parte va per i parcheggi stessi: l’area dei parcheggi riservati non era esclusiva per le persone con disabilità, ma si trattava di parcheggi concessi anche a dirigenti e raccomandati vari, quindi buona parte dei posti erano già occupati da loro. Inoltre i posteggi erano in realtà regolari parcheggi e non posti specificamente disegnati per un portatore di handicap: mancava lo spazio dietro e di fianco ai posteggi per permettere un’agevole discesa e salita dalle auto e per caricare/scaricare comodamente la carrozzina dal bagagliaio. Ce la siamo cavata lo stesso perché ormai siamo allenate.

In sostanza: arrivare e parcheggiare = Nì

3. VISITARE

Nonostante fosse il giorno di apertura della Fiera e fosse pure sabato, abbiamo trovato meno calca di quanto ci aspettassimo, quindi siamo riuscite a girare per la fiera abbastanza agevolmente, considerato l’ingombro della carrozzina. Una parte dei visitatori sono però fin troppo distratti (o troppo maleducati) da lasciar passare chi ha una maggiore necessità di spazio per muoversi, oppure formavano capannelli in punti che sembravano fatti apposta per creare il maggior disagio possibile a tutti, come gli incroci tra i corridoi. Potremmo aver sbadatamente urtato qualche caviglia con la carrozzina, ma – ehi – dopo il terzo “PERMESSO!” urlato senza ricevere una qualsivoglia risposta vocale o motoria, non ci è dispiaciuto più di tanto. Gli artigiani degli stand che abbiamo visitato sono stati invece tutti impeccabilmente gentili. Anche per mangiare non abbiamo avuto problemi: dopo un rapido giro esplorativo nel padiglione dell’Europa, abbiamo scelto di fermarci a pranzare nell’osteria e birreria bavarese, dove, nonostante fosse decisamente gremita, ci hanno trovato rapidamente un comodo tavolo con anche lo spazio adeguato per tenere al nostro fianco la carrozzina piegata. Abbiamo gustato con calma il buon cibo e l’ottima birra e poi abbiamo ripreso con il nostro giro. Non siamo riuscite ad assistere a nessuno spettacolo o live performance, poiché i palchi risultavano inavvicinabili a causa della folla, quindi né Maria Rosa seduta sulla sua carrozzina, né io dall’alto del mio metro e cinquantadue siamo riuscite a vedere gran che. 

In sostanza: visitare = promosso (gli unici da bocciare sono i visitatori maleducati)

4. I SERVIZI

Parliamo ora di una faccenda un tantino spinosa: i servizi igienici. Date le particolari esigenze di Maria Rosa, abbiamo richiesto di poter utilizzare un lettino dell’infermeria per le sue esigenze, non essendo i servizi igienici riservati ai disabili attrezzati adeguatamente per le sue necessità. La triste verità è che spesso ci si dimentica che i servizi igienici per disabili non sono adatti alle esigenze di tutti e questo è perchè non tutti i disabili sono uguali. Comunque la prima volta che ci siamo recate in infermeria, gli operatori sono stati gentili e ci hanno lasciato un lettino basso su cui Maria Rosa ha potuto adagiarsi. Fortunatamente l’infermeria era ancora vuota, ma eravamo un po’ a disagio per la poca privacy a causa della carenza di paraventi. La seconda volta che ci siamo recate in infermeria, sempre per necessità fisiologiche, l’infermeria aveva un paio di pazienti. Gli operatori hanno fatto ciò che potevano per darci un lettino più appartato dietro dei paraventi, ma il lettino era troppo alto e Maria Rosa ha avuto difficoltà a salirci e i paravento non erano molto coprenti, quindi ci siamo sentite parecchio a disagio.

In sostanza: servizi igienici e infermeria = bocciati per la poca privacy nella struttura, promossi per gli operatori

In conclusione…

Abbiamo trascorso una piacevole giornata in Fiera, ci siamo divertite, rilassate e abbiamo fatto qualche acquisto. Non sono mancati qualche imprevisto o situazioni non propriamente comode, ma siamo partite da casa attrezzate e pronte a tutto, quindi non ci siamo fatte cogliere impreparate. Per quanto riguarda la Fiera e la struttura organizzativa del polo fieristico, per ora diciamo che è stata accettabile, ma che si potrebbe migliorare. Chissà che il prossimo anno non venga riservata maggiore attenzione all’accessibilità?

– articolo a cura di Luisa Cresti e Maria Rosa Stassi

Siamo appena tornati dal nostro viaggio solidale in Uganda, nel cuore dell’Africa, per scoprire le bellezze del paese ed aiutare i bambini di un orfanotrofio, in collaborazione con la ONLUS nostra partner: Progetto Familia.

Progetto Uganda consiste nel sostenere sia tramite le adozioni a distanza, sia attraverso le donazioni, sia per mezzo delle opere sviluppate in loco, l’Orfanotrofio – Scuola Bright Future – nursery, asilo nido e scuola di istruzione primaria con vitto e alloggio per orfani e bambini in difficoltà o affetti da HIV – nel distretto di Mbarara, nella regione di Katete in Uganda.

Ecco le foto scattate durante la nostra esperienza.

Londra, con il suo fascino da città in continua evoluzione, si riconferma una città accessibile quasi in ogni suo angolo. A qualche giorno dal nostro rientro, ecco le nostre impressioni.

Londra è una città enorme, nella quale edifici antichissimi (tra cui i pochi sopravvissuti al devastante incendio del 1666) si affastellano accanto ad edifici supermoderni e vertiginosi grattacieli in metallo e vetro, creando un contrasto affascinante.

Alloggiare nel centro della città non conviene quasi in nessun caso: si rischia di trovare solamente sistemazioni molto costose. Invece un buon consiglio è quello di scegliere un albergo nelle zone un po’ più esterne (ma pur sempre in città). Nel nostro caso ci siamo affidati ad un albergo della catena Travelodge, situato presso Greenwich, semplice e senza troppe pretese, ma di recente costruzione: avevamo già alloggiato presso la loro catena nei nostri viaggi precedenti ed abbiamo sempre trovato senza problemi camere ampie e con bagno attrezzato. Affidandoci ad un servizio di noleggio adiacente all’aeroporto abbiamo noleggiato un capiente pulmino da 9 posti, che si è rivelato la soluzione ottimale per muoversi in gruppo durante la nostra settimana di permanenza a Londra. Per chi decidesse di viaggiare da solo o in coppia consigliamo però di muoversi con il servizio Uber (molto diffuso a Londra) e UberWAW, servizio pensato specificatamente per i portatori di disabilità e più economico dei costosi taxi o cab. La famosa Underground, la metropolitana di Londra, purtroppo non si rivela sempre una soluzione praticabile: per quanto Londra sia una città davvero ben servita dai mezzi pubblici, le stazioni della metropolitana accessibili nel cuore storico della città si contano sulle dita di una mano (ma potete anche pensare di approfittarne per godervi una passeggiata nel centro storico). Per quanto riguarda le zone periferiche, invece, dove le stazioni sono di costruzione più moderna, è possibile trovare ascensori e rampe per accedervi agevolmente. I famosi autobus rossi su due piani sono tutti dotati di rampa automatizzata, ma preparatevi ad uscire molto presto dall’albergo se non volete arrivare troppo tardi alla vostra destinazione nel centro della città, perché purtroppo il traffico è quasi sempre congestionato.

Anche trovare parcheggio è spesso difficoltoso, pur avendo un contrassegno, perché sono moltissime le zone in cui i parcheggi sono riservati esclusivamente ai residenti e quelli riservati ai disabili sono spesso già occupati. Attenti a non sgarrare, perché i vigili sembrano avere la multa facile! Nel caso, prendete in considerazione l’idea di spendere qualche sterlina per uno dei vari parcheggi coperti a pagamento che si trovano sparsi per la città.

L’accesso a buona parte dei monumenti e degli edifici storici (esclusi quelli di costruzione più antica, come la Torre di Londra, che risalendo al periodo medioevale comprende molti passaggi stretti e scale ripide) è garantita e gestita da rampe ed ascensori e da uno staff ben preparato e molto gentile a vostra disposizione. L’Abbazia di Westminister ci ha garantito l’entrata gratuita sia per i portatori di disabilità che per i loro accompagnatori (altrimenti il biglietto sarebbe stato abbastanza costoso), anche se ogni tanto, qualche passaggio stretto unito alla scarsa attenzione degli altri turisti ci ha reso leggermente difficoltoso passare in alcuni punti. Per la monumentale Basilica di San Paolo il biglietto era da pagare, ma ci ha garantito un ottimo servizio, tra cui dei badge elettronici che ci hanno permesso di accedere ad un ascensore dedicato. Un montascale ha garantito di poter superare i pochi gradini per accedere anche alla zona rialzata del coro.

Un piccolo discorso a parte va per il British Museum: splendido e ben curato, ma purtroppo, sempre a causa della maleducazione degli altri turisti, un po’ più difficoltoso da visitare. L’ingresso accessibile con rampe si trova sul retro del museo (mentre sul lato anteriore sono presenti due montascale), dove la sicurezza ci ha fatto gentilmente superare la lunga fila, ma per accedere al salone centrale del museo è necessario fare una rampa di qualche scalino. Sono presenti in diversi punti strategici del museo alcuni ascensori a disposizione di chi avesse difficoltà a fare le scale, ma, non essendo presente nessuno che garantisca restrizioni al suo utilizzo, li abbiamo spesso trovati pieni di turisti stranieri perfettamente in grado di camminare, il che ci ha portato ad attese anche di diversi minuti prima di poter accedere al salone principale ed ai piani superiori.

Passeggiare per la città e lungo il Tamigi è stato molto piacevole, le rampe sono presenti su ogni marciapiede, ma spesso gli autisti dei taxi non si fermano alle strisce per permettere l’attraversamento. Inoltre, i cantieri aperti un po’ ovunque, rendono macchinosi (ma sempre superabili) i passaggi in alcuni punti. Abbiamo trovato un ambiente accogliente in tutti i pub ed i locali in cui ci siamo fermati a mangiare. Buona parte sono dotati anche di servizi igienici accessibili, fatta esclusione per i pub storici e più antichi, che sono tradizionalmente divisi su più piani e spesso quello dedicato al servizio di ristorazione è quello superiore.

La nostra unica gita fuori porta ci ha portato fino alla storica Abbazia di Canterbury, ma purtroppo, essendo domenica, non ci è stato possibile visitare l’abbazia stessa, a causa delle celebrazioni, mentre abbiamo potuto visitare la cripta ed il cortile. Purtroppo, essendo Canterbury una cittadina medioevale, il fondo stradale è caratterizzato da acciottolato: bello a vedersi, ma estremamente scomodo per chi si muove su una carrozzina. Se intendete visitare le bianche scogliere di Dover, vi consigliamo di recarvi là con una carrozzina elettrica (o con un accompagnatore pronto ad affrontare una bella sfida), poiché c’è una salita bella ripida da affrontare su un sentiero sterrato. Ma per la vista mozzafiato con la quale si verrà ricompensati una volta in cima, ne vale tutta la pena!

Un ultimo consiglio che possiamo darvi riguarda il tempo atmosferico. Nonostante fosse estate, il clima è stato abbastanza impietoso con noi, regalandoci un solo vero giorno di sole pieno. Per il resto preparatevi al proverbiale tempo di Londra, ovvero cielo coperto con occasionali scrosci di pioggia, seguita da vento gelido. Il consiglio che possiamo darvi è di viaggiare sempre con una felpa ed un k-way a portata di mano, pronti ad infilarselo al volo alla prima goccia di pioggia (e a toglierselo quando tornerà il sole, che è parecchio caldo d’estate.

Articolo a cura di Luisa Cresti. Foto scattate da Luisa, Sara, Francesca e Claudio.