L’Inps grazie al contributo dei nuovi strumenti dell’intelligenza artificiale, ha semplificato il sistema al fine di autenticizzare ed elaborare automaticamente la foto, rendendola immediatamente compatibile con gli standard tecnici previsti a migliorare la qualità; oltre il percorso guidato messo a disposizione del cittadino per completare l’iter burocratico di presentazione della domanda.

Inoltre l’Istituto ha predisposto misure in grado di monitorare i tentantivi di inoltro della domanda dell’utente, e di consigliare, mediante l’invio di un messaggio o di un’email il miglior percorso nel nuovo tentativo di presentazione di codesta.

L’Inps invia anche una email per avvertire gli utenti in caso di:

  • Domanda non accolta a seguito dell’istruttoria automatica;
  • Domanda non accolta a seguito dell’istruttoria della sede territoriale competente;
  • Stampa e spedizione della carta;
  • Carta non stampabile per non conformità della foto allegata,
  • Consegna impossibile ( indirizzo sconosciuto, soggetto trasferito, soggetto non trovato, ecc.).

Infine, si ricorda, che la domanda per ottenere la Disability Card, può essere presentata direttamente dal cittadino, oppure, aiutandosi tramite delega, di associazioni rappresentative delle persone con disabilità autorizzate dall’Inps, all’uso del canale telematico

Ricordate il corso di giocoleria e  danza aerea che i nostri acrobati di Casa Orca stanno seguendo da più di un anno?!

Bene: è giunto il momento di vestire per un giorno i panni di insegnanti!

Sabato 18 febbraio dalle 17 alle 18.30, Michela, Maurizio, Francesco, Alessandra e Andrea vi aspettano alla scuola The PoleShow in viale Isonzo 40/5 a Rozzano, per insegnarvi a giocare con cerchi, tappeti e nastri!

A chi è rivolto il workshop? A tutti quelli che amano divertirsi, dai 6 ai 99 anni di età!

I posti disponibili sono pochissimi, è necessario prenotare scrivendo a: casaorca@ilbalzo.com

L’ingresso è gratuito, sarà possibile fare una piccola donazione facoltativa a favore dei progetti de Il Balzo Onlus.

https://www.facebook.com/events/1891521344521843/?ref=newsfeed

Vi aspettiamo!

Il termine in sé è positivo, si omologano le automobili, i prodotti in genere e questo è un bene perché devono rispondere a certi requisiti e a certi standard. Quando invece cominciamo a parlare di omologazione nel vestirsi, nella musica, nell’alimentazione, anche se non è ancora una valenza negativa però ci viene tristezza, pensiamo alla morte della fantasia, ad un mondo di burattini tutti uguali.

Quando invece per omologazione ci si riferisce al comportamento, soprattutto a certi tipi di comportamento, allora dalla tristezza passiamo all’arrabbiatura, alla frustrazione, alla depressione. Pensiamo ai politici “di buone speranze” che partono pieni di ideali, di energie di voglia di fare e vanno a sbattere con una realtà di compromessi, di corruzione, di retorica e di falsità e, invece di reagire e continuare a portare la loro voglia di rinnovamento…. si arrendono, si adattano …. si omologano verso il basso in un processo che è vergognoso anziché virtuoso.

Omologazione è quando rinunciamo alle nostre idee, alla sana protesta che tiene vigile l’attenzione e la capacità critica, la voglia di combattere e “stancamente” ma anche colpevolmente e con complicità ci arrendiamo a tutto quello che non sopportavamo, al compromesso, al malaffare, al pensiero mafioso.

Bisognerebbe sostituire il detto “ meglio un giorno da leone che cento da pecora” con: “ meglio vivere un giorno da idealista che cento da omologato.

L’omologazione non solo uccide la fantasia ma appiattisce tutto, toglie l’entusiasmo, porta via i sogni e fa pensare che tutto debba finire in una certa maniera, cioè male. Ci porta a pensare che è inutile impegnarsi tanto vinceranno sempre gli altri, i corrotti, i trafficoni, i malfattori ….. i cattivi.

Il mondo omologato è senza futuro, senza speranze, piatto e infelice. E’ un mondo tutto uguale dove non ci si sorprende più, dove è tutto è scontato, appunto omologato.

Ma la risposta è dentro di noi, è la resistenza a tutte le pressioni che ci vogliono diversi da noi stessi, pessimisti, remissivi, uguali al peggio. Il motto “ora e sempre resistenza” è forse l’unica speranza di che ci rimane, non è importante se gli altri ci considereranno dei perdenti, ma è meglio perdere una battaglia con dignità che vincere la guerra senza onore. Dignità, onore, valori, tutte parole vuote e senza senso per chi mette al primo posto l’interesse personale a scapito del bene collettivo e dell’amore fraterno.

Resistiamo, protestiamo, viviamo da persone libere, in questo manterremo la nostra speranza e saremo la luce per gli altri e per il mondo.

Claudio Fontana

Concrete Onlus