Natale si avvicina inesorabilmente e con esso l’isteria collettiva della ricerca dei regali da fare a parenti, amici e colleghi di lavoro. I più previdenti cominciano già a portarsi avanti e a cercare i doni per i propri cari a Novembre, in modo da non ridursi ad arrancare in mezzo alla folla all’ultimo momento. Se già durante tutto il resto dell’anno muoversi per la città per una persona con disabilità motoria può non essere una “passeggiata” a causa di marciapiedi ostruiti da ostacoli di varia natura, gradini e pedoni distratti, durante il periodo pre-natalizio il problema risulta amplificato, con una folla di pedoni in preda allo shopping compulsivo, carichi di pacchetti e sacchetti, invadenti decorazioni natalizie che occupano lo spazio sui marciapiedi ed auto e motorini parcheggiati selvaggiamente un po’ ovunque.

Il problema non resta solamente sui marciapiedi, ma entra anche nei negozi stessi. O, meglio, non ci entra, perché molti di essi sono ancora inaccessibili ad una persona con difficoltà motorie.

Sono passati già tre anni dall’approvazione del nuovo regolamento edilizio che prevede che se un locale pubblico non ha un ingresso accessibile, debba avere almeno degli scivoli mobili. Ma com’è davvero la situazione, ad esempio, in una grande città considerata all’avanguardia come Milano?

Purtroppo, nonostante il tempo lasciato per adeguarsi, i negozi situati lungo le vie dello shopping sembrano ancora in larga parte inaccessibili. Se escludiamo gli edifici che non hanno potuto installare rampe fisse a causa del marciapiede stretto o della configurazione dell’immobile, sono ancora troppo pochi gli esercizi commerciali che si sono adeguati alle nuove norme, quando in realtà pare che nella capitale dello shopping “sette esercizi su dieci potrebbero essere messi a norma, perché non hanno limitazioni strutturali”, secondo quanto dichiarato dal segretario di Confcommmercio, Marco Barbieri.

Purtroppo, nonostante anche i negozi che non possono fare modifiche strutturali all’edificio avrebbero potuto rendersi accessibili,  potendo organizzarsi con una comoda pedana mobile, la maggior parte di essi non l’ha ancora fatto. Parte di questo enorme ritardo (per quanto non giustificabile) è dovuto anche al fatto che non esiste nessun tipo di contributo pubblico per le spese di messa a norma. “C’è troppa burocrazia e nessun contributo pubblico per le spese. – ha dichiarato Barbieri, intervistato dal Corriere della Sera Serve un consulente che prepari il bozzetto da allegare alla pratica, con la nostra convenzione il costo è di 200 euro, da aggiungere alla spesa per la pedana mobile, che è compresa fra i duecento e i quattrocento euro.”

Discorso a parte può essere fatto per gli eventi pubblici, come fiere e mercatini, con una situazione di accessibilità variabile da evento ad evento. Sabato 2 Dicembre le nostre segretarie Maria Rosa e Luisa si recheranno a L’Artigiano In Fiera, l’enorme ed attesissima fiera dell’artigianato internazionale che si tiene ogni anno al polo fieristico milanese di Rho, e testeranno direttamente sul campo l’accessibilità della fiera. Continuate a seguirci per leggere il reportage dell’esperienza!

– articolo a cura di Luisa Cresti.

UN’ISOLA PIENA DI STORIA

Dal 21 al 28 gennaio 2018

8 giorni, 7 notti

Questo viaggio ha lo scopo di far conoscere la splendida isola di Creta, ricca di monumenti molto antichi, di una natura piena di contrasti e di un clima che, soprattutto in inverno, è veramente gradevole.

Decideremo insieme il programma giorno per giorno; quali monumenti visitare, dove andare a pranzo e a cena – sempre con menù alla carta – , quali itinerari compiere per conoscere l’isola.

PROGRAMMA

21 GENNAIO: Partenza da Milano o da altra città italiana in mattinata e arrivo in uno dei due aeroporti di Creta nel pomeriggio dopo un breve scalo ad Atene.

22, 23, 24, 25, 26, 27 GENNAIO: Avremo base sempre nello stesso hotel, dal quale partiremo ogni giorno per mete diverse. Visiteremo la città di Heraklion; percorreremo assieme le rovine della antichissima civiltà di Cnosso sede ancora oggi di coloratissimi e splendidi dipinti murali; passeggeremo tra le spiagge bianche del mar Egeo; proveremo i gusti mediterranei della cucina greca.

28 GENNAIO: Nel pomeriggio partenza in aereo dall’isola con arrivo in serata a Milano o in altra città italiana.

TARIFFE

DUE PERSONE

TRE PERSONE

QUATTRO PERSONE

€  3200,00 per coppia

€ 2800,00 per coppia

€ 2500,00 per coppia

PRENOTA ORA!

I nostri sono sempre viaggi “personalizzati” cioè partono dall’esigenza di un individuo o di un gruppo di persone di recarsi in un luogo. Ci chiedono un’idea, un preventivo e delle soluzioni; noi le prepariamo, pubblicizziamo l’idea, aggreghiamo il gruppo e alla fine entriamo nei dettagli e rendiamo operativo il viaggio. I viaggi sono fatti per persone con disabilità e sono sempre pensati “a coppie”, cioè un disabile ed un accompagnatore. Se la persona disabile non ha l’accompagnatore noi lo troviamo – normalmente – a titolo gratuito. La persona disabile ha a suo carico la quota che è sempre calcolata per coppia. Questo non vuol dire che non si possano aggiungere persone senza disabilità, singole o a coppie.

I viaggi Concrete comprendono TUTTO!

Assistenza 24/24 H; trasporti, da veicoli accessibili e confortevoli a tratte aeree ed in nave; sistemazione in hotel; pasti a “la carte”.

” Che aspettate allora? Preparatevi a partire verso una vacanza unica! ”

Nota: I VIAGGI CONCRETE non comprendono ingressi a musei ed altre location, il visto d’ingresso nei paesi interessati – laddove necessario – e non comprende l’assicurazione per gli infortuni e per il rientro che è obbligatorio fare prima della partenza.

In una famiglia si pensa che l’educazione venga soprattuto da quello che i genitori insegnano e dal loro esempio.

Perché allora le istituzioni italiane, di cui noi cittadini siamo figli, si comportano così male, raccontandoci di diritti, di uguali opportunità, di rispetto e poi sono loro le prime a non rispettare questi principi?

Perché una anziana signora di Voghera, in carrozzina, non può ricorrere al Giudice di Pace, perché nella sua città queso ufficio è inaccessibile?

Perché un ragazzo con disabilità di Garlasco (PV) non può effettuare un tirocinio lavorativo, perché il Comune e il Piano di Zona hanno finito i soldi?

Perché una giovane persona di Pavia con una disabilità grave non può aspirare ad una vita indipendente e quando rimane sola l’unica possibilità che ha è quella di essere ricoverata in una casa di riposo dove il limite minimo di età sarebbe 65 anni?

Diciamo tutto questo non per il gusto di lamentarci, ma piuttosto per richiamare le istituzioni al loro ruolo guida, perché s’impegnino ad essere credibili, a rispettare gli impegni presi. Senza credibilità non si va da nessuna parte.

Ma le istituzioni non sono astratte organizazioni fatte di documenti e carte bollate; dietro ognuna di loro ci sono delle persone che devono ricordarsi di avere una testa, un cervello pensante, una coscienza. Persone che non posso far finta di niente quando davanti a loro c’è un problema da risolvere e trincerarsi dietro circolari e mancanza di fondi.

Noi tutti siamo le istituzioni, sia quando occupiamo attivamente una posizione all’interno di esse, sia quando esercitiamo una funzione di controllo sul loro funzionamento. Quindi quando le cose non vanno non è sempre colpa degli altri ma anche colpa nostra.

– articolo a cura di Claudio Fontana

In cosa consiste l’ippoterapia e a cosa serve?

L’ippoterapia, ovvero i benefici effetti delle interazioni tra l’uomo e il cavallo, è conosciuta fin dai tempi in cui gli uomini addomesticarono i primi cavalli. Infatti già gli antichi, oltre ad utilizzare il cavallo come mezzo di trasporto per cose e persone, si erano resi conto di quanto montare a cavallo fosse d’aiuto nel contrastare alcune patologie e stati di malessere psicofisici. Ma fino ai giorni nostri si è sempre trattato di mere ipotesi formulate sulla, base di osservazioni empiriche.

I recenti studi permessi dalle nuove conoscenze e tecnologie della nostra società ci hanno permesso di comprendere quali siano i reali benefici apportati dall’ippoterapia e come essa funzioni.

Prima lezione, in sella alla dolcissima Honey!

Innanzitutto partiamo dal protagonista: il cavallo. Si stratta di un animale grosso, ma dal buonissimo carattere, una spiccata intelligenza e che presenta bisogni e necessità di accudimento. Coinvolgere un persona portatrice di handicap, abituata a farsi aiutare nelle azioni di tutti i giorni, nell’accudimento di un animale aiuta la persona a sviluppare la propria autostima, consapevolezza e spirito di iniziativa. Inoltre, per chi ha difficoltà di tipo cognitivo, avere a che fare con l’accudimento di un essere vivente aiuta a migliorare la concentrazione e a sviluppare una personalità più matura e responsabile.

Ma il movimento del cavallo presenta anche peculiari caratteristiche che portano a benefici fisici: l’andatura al passo simula il cammino dell’uomo in posizione eretta, quindi la persona con disabilità motoria ottiene una stimolazione sensoriale che porta ad un rilassamento ed allungamento dei muscoli normalmente contratti dall’inutilizzo prolungato.

Durante una gara di dressage.

La nostra segretaria Maria Rosa ha provato questa esperienza in prima persona per alcuni anni. Ecco il suo racconto:

Ho iniziato a fare ippoterapia perchè mi piacciono i cavalli ed avevo voglia di provare uno sport che mi rendesse libera e mi facesse stare bene. Infatti, già in precedenza e da piccola avevo avuto esperienze di prova coi cavalli, ad esempio nei villaggi vacanze che hanno anche un maneggio, e mi era piaciuto molto entrare in contatto con questo mondo. Frequentavo le sedute di ippoterapia una volta a settimana e, una volta acquisita sufficiente esperienza, ho partecipati anche a delle competizioni, conquistando degli ottimi piazzamenti.

L’equitazione mi ha dato la possibilità di ottenere un rilassamento alla schiena e alle gambe, infatti, con i muscoli rilassati ed allungati ero anche un pochettino più alta! Dopo il secondo anno di partecipazione alle lezioni, ho cominciato ad accompagnare l’ippoterapia con la piscina, il che giovava ulteriormente alle mie gambe.

Ricordi d’infanzia

Pronta per la gara!

La mia istruttrice mi aveva fatto fare delle staffe modificate appositamente per i tutori, in modo che potessi partecipare alle gare.

La mia esperienza è stata estremamente positiva fin dalla prima prova: ero in compagnia della mia istruttrice e di un altro ragazzo che portava il cavallo. Non avevo le briglie, ma avevo un comodissimo appoggio, da quale non mi volevo separare. Intanto, la mia istruttrice mi spiegava com’è il carattere dei cavalli e quali sono i comportamenti da tenere con loro. Avevo assolutamente voglia di continuare.

La mia cavalla si chiamava Honey ed era davvero dolce come il miele: molto calma e molto paziente, anche perchè era una cavalla anziana. Quando il terreno non era perfettamente piano, inciampava ed io mi sbilanciavo insieme a lei per non cadere, ma tenevo salda la presa e mi sentivo come la protagonista di un’avventura. Quando finivo la mia lezione di ippoterapia davo sempre uno zuccherino in premio a Honey per ringraziarla.

Articolo a cura di Maria Rosa Stassi e Luisa Cresti

Viaggiare è molto importante perché è una grande esperienza culturale e di apprendimento.

Chi non viaggia è ignorante, perché si ritrova ad avere una conoscenza solamente teorica delle cose e delle persone.
Diverso è guardare il Gran Canyon o il Colosseo in una fotografia e sperimentare il cammino sullo
Sky Walk con uno strapiombo di 1000 metri sotto i piedi o passeggiare sugli spalti dove 80.000
romani hanno applaudito il loro imperatore con il pollice verso.


Viaggiare vuole dire anche organizzare, superare difficoltà e imprevisti che ci formano, ci fanno
crescere e ci forniscono esperienze da utilizzare nella vita di tutti i giorni.
Importante è che il viaggio, alla fine, sia un’esperienza positiva, dalla quale ritorniamo con il
piacere di essere a casa e con la voglia, presto, di ripartire.
Ma nel viaggio noi non prendiamo soltanto da chi incontriamo sul nostro cammino ma diamo
anche moltissimo: quando noi viaggiamo noi portiamo noi stessi, diamo la possibilità a chi non può
spostarsi di incontrare un’altra parte di mondo attraverso di noi e questo è un gran dono che
possiamo fare agli altri.


Se questo è valido per tutti, ha un valore aggiunto per chi ha maggiore difficoltà a spostarsi, a volte
soltanto a mettere fuori il naso da casa sua.
PER QUESTO BISOGNA VIAGGIARE. VIAGGIARE E’ UN DIRITTO E UN DOVERE DI TUTTI NOI. NON È TANTO IMPORTANTE LA NOSTRA META: CIÒ CHE CONTA È IL VIAGGIO STESSO.

Articolo a cura di Claudio Fontana