Buongiorno a tutti,

Oggi parleremo di un argomento legato sia alla tecnologia che alla disabilità. Cosa vuol dire vivere in una casa domotica?. Durante recenti esperienze, mi è capitato di vivere per circa un mese in una casa che aveva alcune funzionalità domotiche, in quel momento erano già all’avvio i lavori di ristrutturazione e aggiornamento della struttura. Le modifiche che più mi hanno colpito sono state le porte e finestre con aperture automatizzare, comandabili tramite un tablet o telefono cellulare, con la possibilità di utilizzare comandi vocali per far eseguire le azioni richieste, come ulteriore agevolazione è stato installato anche un e sistema di sensoristica posto nelle vicinanze di porte e finestre.

 La plancia di comando principale consisteva in un tablet posto all’ingresso dell’abitazione, fissato al muro e sempre alimentato, da dove era possibile utilizzare una serie di comandi per far compiere delle azioni come aprire e chiudere porte e finestre, accendere e spegnere l’illuminazione della casa, regolare la temperatura interna e azionare anche diversi dispositivi in sala e cucina cucina, come accendere il televisore o accendere il forno per cucinare qualche pietanza.

Particolarmente colpito da il nuovo concetto di tecnologia aiuto, ha fatto maturare in me portatore di handicap, la consapevolezza che la tecnologia può realmente diventare un potente alleato nella vita quotidiana di tutti i giorni. La tecnologia attuale ha fatto passi da gigante da quando iniziai a rapportarmi con questa e ad oggi ha raggiunto livelli che una volta potevamo solo immaginare come pura fantascienza. Consapevole del fatto che ci sono ancora molti aspetti che possono essere migliorati, come la stabilità dei programmi che vengono utilizzati per la gestire le apparecchiature tecnologiche della casa, la connettività di molti di molti più dispositivi e l’aumento delle azioni che si possono compiere, la stabilità di sistema.

Cristian Belluzzo

Concrete Onlus

Vorrei un mondo dove quando ti svegli la mattina hai voglia di affrontare la giornata in armonia con la natura e le altre persone, dove, quando ci si guarda in faccia si parte dalla buona fede dell’altro.

Un mondo dove la violenza e i violenti siano banditi e la forza serva solo a proteggere i più deboli o sollevare i carichi pesanti.

Un mondo dove tutti siano rispettati ma si possa anche scherzare con garbo su tutti e di tutto, dove l’ironia costruttiva sia il sale della vita, l’autocritica un importante strumento di crescita e la bellezza, anche quella invisibile e nascosta, riempia le nostre giornate.

Viviamo in un mondo che non è proprio così; ci spingono a diffidare di tutti e di tutto, abbiamo paura degli altri, perciò non capiamo l’utilità di stare insieme. Pensiamo che lo Stato sia una realtà lontana e distaccata da noi e che tutto ci sia dovuto e noi non dobbiamo niente.

Siamo permalosi ma ci permettiamo di criticare tutto e tutti, parliamo d’amore ma l’odio sembra la caratteristica più diffusa….

Vorrei un mondo dove la disponibilità e l’accoglienza siano sovrane, dove chi è escluso non venga accudito ma abbracciato, chi è differente venga capito, chi è oppresso diventi libero.

Sono solo parole lo so, i fatti sono la cosa importante; ma le parole sono come il menù di un ristorante, sono indispensabili se vogliamo ordinare quello che sarà il nostro prossimo pasto.

Quindi ….. buon appetito e facciamo in modo che non ci vada di traverso.

Il 5 per mille è un particolare sistema di finanziamento del comparto non profit che trae risorse dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).

Destinare il 5×1000 è semplice: devi soltanto compilare l’apposita sezione, inserendo la tua firma e il codice fiscale della onlus a cui vuoi destinare il contributo, ove richiesto. Puoi scegliere anche di destinare il 5×1000 al tuo Comune o ad un’intera categoria di soggetti.

Si tiene conto delle scadenze per la presentazione della dichiarazione dei redditi: modello 730 e modello Redditi Persone fisiche dell’anno in corso.
Anche chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi può destinare il suo 5xmille utilizzando la scheda allegata al CU.

Il 5 per mille (5 x 1000) della tua dichiarazione dei redditi è un modo facile e gratuito per sostenere il nostro impegno vero i progetti umanitari che attualmente portiamo avanti e molto altri progetti che vedranno la luce presto.

Il codice fiscale di Concrete Onlus è: 04948810967

Come ogni anno Il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo

Questa giornata molto importante è stata istituita recentemente, nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU.

Di cosa di tratta?, I disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo che comportano una interazione qualitativa minore nell’aspetto sociale e nella comunicazione, questo comporta anche atteggiamenti/modelli ripetitivi e nel comportamento dell’individuo, questo condiziona anche i suoi interessi e le attività di tutti i giorni.

la sintomologia può avere intensità e manifestazioni differenti in ogni individuo, questo comporta una strategia variabile nel tempo proprio per venire incontro al cambiamento dei bisogni e di sostegno.

Le statistiche nel mondo riportano che:

1 su 54 tra i bambini di 8 anni negli Stati Uniti,

1 su 160 in Danimarca e in Svezia,

1 su 86 in Gran Bretagna.

In Italia, 1 bambino su 7 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico.

L’obiettivo è quello di far luce su questa disabilità, promuovendo la ricerca e il miglioramento dei servizi e contrastando la discriminazione e l’isolamento di cui ancora sono vittime le persone autistiche e i loro familiari.

Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi così recitava un antico detto popolare. Purtroppo non è più così da un po’ di tempo.

Per mesi abbiamo sperato di poterci spostare e siamo arrivati all’inizio della primavera in cui è normale andare incontro alle giornate di sole.

Purtroppo la pandemia non ci abbandona ma non ci abbandonano neanche le misure restrittive che non sappiamo se servano veramente a contenerla.

Resta il fatto che nel gestire le persone non c’è soltanto la componente sanitaria ma bisogna utilizzare anche la psicologia è la capacità di capire le esigenze della gente e trovare una mediazione tra restrizioni è vita di tutti i giorni.

Sto parlando di alcuni settori del mondo del lavoro che sono ormai bloccati senza speranza, stiamo parlando della scuola e della crescita dei nostri ragazzi che dopo oltre un anno di chiusura per covid incominciano a risentirne  psicologicamente e a porsi dei quesiti sul futuro.

Non è possibile comprimere in continuazione qualcosa senza dargli una valvola di sfogo prima o poi esploderà.

Ed è questa la situazione in cui non ci troviamo. Però i nostri politici e amministratori sembrano non voler capire ,

girano la testa dall’altra parte, chiamano a consulto grandi virologi, pensano che un generale incarni la buona organizzazione.

Ma non si preoccupano di scendere con i piedi per terra e capire che la gente ha bisogno di regole intelligenti, pratiche che tutelino la salute ma permettano anche di continuare a vivere.

Per noi che ci occupiamo di persone disabili è normale fare un compromesso tra la salute fisica della persona ma anche con la praticità della vita.

Cosa serve infatti un corpo in salute se non possiamo utilizzarlo, se non possiamo esprimerci se non possiamo relazionarci con gli altri?

A voi l’ardua risposta ….. ma fate in fretta!

Claudio Fontana – Concrete Onlus