E c’è ancora qualcuno che in Italia ha il coraggio di dire che l’inglese non serve?

Ovunque vai, con chiunque t’incontri nel mondo, se non sai l’inglese sei finitO. O meglio, non cominci nemmeno.

Parlo di lavoro, di amicizie, di rapporti, di amore, di cibo… Persino per andare al bagno i gesti convenzionali talvolta non bastano.

Perchè noi italiani dobbiamo avere questa idiosincrasia verso le lingue straniere? Non ci rendiamo conto che è finito il tempo del latino o del dolce stilnovo e bisogna darsi una mossa in un mondo dove la comunicazione diventa sempre più importante?

“Ma tanto ci sono i traduttori online.”, dice qualcuno. E’ vero, ma non sempre sono così immediati e non sempre possiamo o riusciamo ad utilizzarli.

ragazza con dizionario d'inglese

Mi ricordo di quando, qualche anno fa, ho preso una multa in Russia e il poliziotto usò il traduttore presente su un tablet per farmi la contestazione e anche per chiedermi di pagarlo sottobanco se avessi voluto dimezzarla… Quella volta ha funzionato. 

Ma può capitare di non avere un tablet o uno smartphone sottomano. Oppure ci si può trovare in situazioni dove è difficile o inopportuno usare altri strumenti se non la propria lingua. Alcuni esempi: vi trovate a fronteggiare una situazione di emergenza e dovete chiedere aiuto, oppure avete un incontro romantico e non volete intrusi, e ancora se state cucinando e le mani le avete già impegnate.

persone sorridenti in ufficio con cartello a forma di fumetto

Ma forza, italiani, diamoci una mossa! Facciamo che l’inglese non sia più una lingua straniera, ma un sistema di comunicazione che tutti noi dovremmo conoscere allo stesso modo in cui abbiamo imparato ad usare i pc, i videogiochi, le smart tv…

L’inglese non è più “la lingua degli inglesi” ma un codice che abbiamo tutti per comunicare, un vero e proprio patrimonio per l’umanità.

Articolo a cura di Claudio Fontana

In molte città stanno venendo attuate leggi che proibiscono l’utilizzo di cannucce di plastica monouso, con lo scopo di ridurre l’utilizzo di plastica usa e getta. Ma è un provvedimento davvero utile per l’ambiente? E nessuno ha tenuto conto del fatto che esistono alcune persone per le quali una cannuccia di plastica risulta un ausilio fondamentale per poter bere?

Il nostro pianeta sta bruciando. Letteralmente. E sempre più persone chiedono a gran voce maggiore attenzione verso l’ecologia ed azioni concrete per mantenere la Terra un ambiente pulito e vivibile. Per questo motivo molti paesi hanno cominciato a promulgare leggi ed ordinanze per promuovere la raccolta differenziata e diminuire l’utilizzo dei prodotti in plastica usa e getta.

Uno degli ultimi e più dibattuti provvedimenti è il divieto di utilizzare cannucce di plastica monouso. 
Un piccolo passo avanti a difesa del pianeta? Non necessariamente. O meglio, è vero che smettere di utilizzare plastica usa e getta sarebbe un ottimo modo per cominciare a ridurre concretamente l’inquinamento, non dovendo più produrla e riducendo allo stesso tempo la produzione di rifiuti. Ma c’è anche da dire che le cannucce costituiscono solo una minima parte dell’inquinamento da plastica totale. La cosa migliore per l’ambiente sarebbe ovviamente utilizzare il più possibile posate, stoviglie e contenitori lavabili e riutilizzabili, oppure, se non si può proprio fare a meno dell’usa e getta per una determinata occasione, affidarsi ai prodotti biodegradabili in Mater-Bi.

Cannucce di carta

Ma in tutto questo, emerge comunque un problema: ci sono determinate categorie di individui, come alcune persone disabili o molto anziane, per le quali l’utilizzo di cannucce di plastica monouso è imprescindibile. Questo perché una cannuccia di plastica con collo pieghevole risulta indispensabile per permettergli di bere liquidi di vario tipo, quando la persona in questione ha una patologia o disabilità che non gli rende possibile afferrare un bicchiere e sollevarlo per portalo alla bocca.

Purtroppo nemmeno le varie alternative fin’ora proposte tengono conto delle necessità specifiche di queste persone. Spesso, chi ha necessità di bere con una cannuccia si ritrova ad assumere in forma liquida anche bevande calde o sostanze più viscose rispetto all’acqua. Le cannucce di carta, quindi, si rompono troppo facilmente, mentre quelle in metallo tendono a scaldarsi eccessivamente. Inoltre, buona parte delle nuove tipologie di cannucce riutilizzabili non ha la possibilità di essere piegata e sono difficili da tenere pulite, specialmente se utilizzate per bere frequentemente liquidi densi.

cannucce di plastica colorate

“Io, come tante altre persone disabili, ho bisogno delle cannucce di plastica. Non come scelta di vita. Non come un prodotto di lusso. Ho bisogno di cannucce che si piegano, che vadano bene con ogni genere di bevanda, compresi i medicinali, e ad ogni temperatura. Ho bisogno di cannucce che non siano troppo grosse, che non mi facciano soffocare e che non siano troppo difficili per me da tenere in bocca”.

– Penny Pepper, attivista per i diritti dei disabili.

Cercare di ridurre il nostro impatto sull’ambiente è qualcosa che non possiamo più rimandare, visto lo stato in cui versa il nostro pianeta, e partire da piccoli gesti come smettere di usare le cannucce ed in generale la plastica usa e getta è sicuramente un primo passo nella direzione giusta.

Ma è importante tenere conto anche delle persone che hanno necessità di utilizzare le cannucce, sviluppando soluzioni pratiche e funzionali che le classiche alternative suggerite dal piano contro le cannucce di plastica non riescono a garantire.

Articolo a cura di Luisa Cresti

Dal 5 al 8 dicembre 2019

4 giorni, 3 notti

I mercatini di Natale di Colmar sono stati eletti tra i migliori d’Europa e la cittadina francese è semplicemente incantevole. Vi proponiamo un weekend lungo che combina tutti gli elementi di una destinazione da sogno: una cittadina da favola, relax e un’ottima tradizione enogastronomica, il tutto condito dalla magia dell’atmosfera natalizia. Percorsi adornati da lucine natalizie ci guideranno ai ben cinque mercatini tipici, sparsi per l’antica città.

PROGRAMMA

5 DICEMBRE: Partenza da Milano in mattinata alla volta della Francia, passando attraverso la Svizzera, con sosta per il pranzo nei dintorni di Lucerna. Nel pomeriggio ci sistemeremo in hotel e useremo la sera per fare un primo giro nel centro storico della città.

6 DICEMBRE: visita alla città e ai mercatini di Natale.

7 DICEMBRE: visita alla città e ai mercatini di Natale.

8 DICEMBRE: al mattino ci metteremo in strada con comodo per fare ritorno, fermandoci per il pranzo nuovamente in una località svizzera a nostra scelta. L’arrivo a Milano è previsto in serata.

TARIFFE

2 COPPIE 3 COPPIE 4 COPPIE
€ 1550,00 per coppia € 1350,00 per coppia € 1200,00 per coppia

PRENOTA ORA!

e-mail: info@concreteonlus.org

telefono: +39 0239197896 – Lun-Ven H 09:00-13:00

I nostri sono sempre viaggi “personalizzati” cioè partono dall’esigenza di un individuo o di un gruppo di persone di recarsi in un luogo. Ci chiedono un’idea, un preventivo e delle soluzioni; noi le prepariamo, pubblicizziamo l’idea, aggreghiamo il gruppo e alla fine entriamo nei dettagli e rendiamo operativo il viaggio. I viaggi sono fatti per persone con disabilità e sono sempre pensati “a coppie”, cioè un disabile ed un accompagnatore. Se la persona disabile non ha l’accompagnatore noi lo troviamo – normalmente – a titolo gratuito. La persona disabile ha a suo carico la quota che è sempre calcolata per coppia. Questo non vuol dire che non si possano aggiungere persone senza disabilità, singole o a coppie.

I viaggi Concrete comprendono TUTTO! Assistenza 24/24 H; trasporti, da veicoli accessibili e confortevoli a tratte aeree ed in nave; sistemazione in hotel; pasti a “la carte”.

“Che aspettate allora? Preparatevi a partire verso una vacanza unica!”

Nota: I VIAGGI CONCRETE non comprendono ingressi a musei ed altre location, il visto d’ingresso nei paesi interessati – laddove necessario – e non comprende l’assicurazione per gli infortuni e per il rientro che è obbligatorio fare prima della partenza.

Sino a non molto tempo fa, la sordocecità nel nostro paese veniva considerata un problema di pochi. Con la proposta della modifica della legge 107 del 24 Giugno 2010, si sta cercando di portare all’attenzione pubblica questa particolare disabilità.

Il fulcro centrale della proposta di Legge è il riconoscimento della sordocecità come disabilità distinta. Si chiede che sia presa in considerazione la vicarierà dei due sensi, e non si valutino entrambe le minorazioni, quella visiva e uditiva, in maniera singola, come previsto attualmente dalla legge italiana.

Fotografia delle gambe di una persona cieca con un bastone per orientarsi nella piazza di una città.

“Con questa proposta di Legge vogliamo recepire pienamente le indicazioni del Parlamento Europeo”, ha dichiarato l’On. Ubaldo Pagano. “La Legge 107/10, infatti, non riconosce il minimo residuo e individua l’età al di fuori della quale la persona colpita da questa minorazione, anche se non vede e non sente nulla, non viene riconosciuta sordocieca.”

“La sordocecità è caratterizzata da deficienze della vista e dell’udito. Colpisce 150 mila persone in Europa, le quali riscontrano difficoltà nell’accesso all’informazione, alla comunicazione ed alla mobilità.”, ha commentato Assia Andrao, Presidente di Retina Italia Onlus.

“Quando entrambi i sensi vengono a mancare, il deficit va a sottrarre anche questa capacità di compensazione: il danno è superiore alla somma dei due deficit, e anche le limitazioni in cui queste persone incorrono.  Sarebbe importante oggi che la legge potesse tener conto anche di questo in maniera adeguata”.

Bambino sordocieco gioca con delle piume di uccello gialle poste sopra uno schermo luminoso.

Le persone in Italia affette da questa doppia disabilità sono 189.000, pari allo 0,3% della popolazione totale. Nel 2016 i dati dicono che circa 108.000 di queste persone sono confinate in casa. (circa l’88% di questi casi ha oltre 65 anni di età).

E’ possibile fare donazioni online alla Lega del Filo d’Oro che si occupa di questo specifico problema.

Articolo a cura del Dr. Lorenzo Edera