Siamo entrati ufficialmente a far parte del nuovo decennio, il 2020 è un numero che sa di futuro ed effettivamente quello che il decennio passato ci ha lasciato è un trampolino di lancio verso le tecnologie innovative che ci accompagneranno nei prossimi anni. Smart life

Questo mutamento è rappresentato dalla tecnologia che tutti i giorni ci accompagna. Pc, tablet, smartphone e smartwatch oggi sono diventati un’estensione dell’essere umano e sono in grado di alleggerire il nostro carico di lavoro e migliorare i processi. La digitalizzazione ha cambiato il modo di concepire il lavoro, sono nate nuove forme di impiego, altre si sono adeguate e alcune hanno concluso il loro ciclo.

Questa piccola rubrica tratta il mondo della tecnologia, Smart life in particolare vuole esplorare quello che è il mondo delle applicazioni/servizi web finalizzati per creare un supporto verso le categorie svantaggiate, creando un ecosistema accessibile dove spesso è difficile orientarsi. Durante le mie consuete esplorazioni alla ricerca dei nuovi trend del momento cerco sempre di prefissarmi un target che abbia a che fare con il mondo del sociale e con lo spirito con cui lavoriamo in Concrete onlus, ecco che mi imbatto in qualcosa che reputo rivoluzionario, un’applicazione davvero interessante in continua crescita. Ora ve la presento.

ACCESSALOO

Accessaloo nasce da uno dei portali internet più grandi per quanto riguarda l’accessibilità e i viaggi, Pantou – Promoting Accessible Tourism Around the World, il sito è gestito dalla rete europea per il turismo accessibile (ENAT). L’obiettivo è quello di fornire esperienze di viaggio accessibili a persone con mobilità limitata.

Accessaloo consente agli utenti di trovare in modo più o meno semplice nel proprio raggio di azione servizio igienico pubblico accessibile. Non è scontato trovare un bagno adatto alle proprie esigenze e spesso ci si ritrova in situazioni scomode da gestire per mancanza di impegno verso il pubblico. Questa situazione può avere un impatto su chi decide di intraprendere un viaggio non sapendo se l’accessibilità del luogo è garantita o meno.

L’app Accessaloo permette un grosso passo avanti su come orientarsi. L’applicazione segnala i bagni pubblici su una mappa e permette di aggiungere foto, descrizioni e recensioni personali delle dei bagni in tutta Europa.

Insomma una vera propria community dove gli utenti possono contribuire personalmente per tenere aggiornato il portale.

“Uscire per un caffè o per un pasto, o per una visita turistica dovrebbe essere un’esperienza di gioia. E, soprattutto, la preoccupazione di trovare un bagno accessibile non dovrebbe più essere d’ostacolo. Per questo motivo abbiamo creato un’applicazione mobile con immagini che si concentra su una sola cosa: i bagni accessibili. Da e per gli utenti di tutto il mondo. Un assistente che vi aiuta a trovare, aggiungere e salvare toilette accessibili in movimento.”

E così, è nato Accessaloo!

Staff concrete

A cura di Claudio fontana

Fino a poco tempo fa sono stato un grande sostenitore del web e di tutti gli annessi e connessi come social, app e via dicendo.

Lo sono stato perchè ho sempre pensato che chi volesse farne a meno potesse in qualche modo rimanerne fuori …. ma ultimamente mi sono accorto che non è così!

Ormai siamo obbligati a collegarci sempre e comunque al web, per qualsiasi pratica della vita quotidiana, ma soprattutto il web e le sue applicazioni sono diventate più complicate  e molto meno intuitive.

Faccio un esempio, per chi vuol fare la dichiarazione dei redditi e si collega a Fisconline una volta all’anno è un calvario imparare o aggiornare tutti gli anni i programmi, le sequenze delle procedure, e non ultimo le password. Così un operazione che dovrebbe durare pochi minuti o al massimo un paio d’ore diventa un incubo da nottate insonni a cercare di capire, ricostruire, trovare pezzi d’informazioni che mancano.

Un altro esempio, le operazioni dal proprio conto bancario: fino a poco tempo fa tutti permettevano di farle dal pc ed eventulamente scaricare l’app sul telefonino; da qualche tempo alcune banche non lo permettono più e bisogna per forza utilizzare l’app sul cellulare con tutte le complicanze del caso: la dimensione del video, l’obbligo di utilizzare il sistema touch ( per chi ha dita grosse, ci vede poco, o scrive i messaggi ancora con un dito solo è un bel problema),

Pensate se perdete il telefonino – che è più facile che perdere il pc – e avete urgentemente bisogno di fare un pagamento è un disastro! E magari il pagamento vi serve per acquistare il nuovo telefonino! Quando finalmente ci siete riusciti, scaricare nuovamente tutte le app, che spesso non vi riconoscono o che vi obbligano a mettere una nuova password, sempre più lunga e complessa – per motivi di sicurezza – UNA SITUAZIONE DA INCUBO!

Questo articolo è in realtà uno sfogo per tutti quelli come me, che fino a ieri difendevano a spada tratta l’innovazione e la libertà che arrivava dal web ( info e servizi a tutte le ore e in ogni parte del mondo) e che oggi, forse anche per colpa dell’età che avanza, si sentono in realtà costretti, intrappolati, inadeguati a questo web che avanza e che invece di aiutarti ti rende la vita talvolta impossbile.

MA CI SARA’ UNA VIA DI MEZZO???

Lo staff concrete

E c’è ancora qualcuno che in Italia ha il coraggio di dire che l’inglese non serve?

Ovunque vai, con chiunque t’incontri nel mondo, se non sai l’inglese sei finitO. O meglio, non cominci nemmeno.

Parlo di lavoro, di amicizie, di rapporti, di amore, di cibo… Persino per andare al bagno i gesti convenzionali talvolta non bastano.

Perchè noi italiani dobbiamo avere questa idiosincrasia verso le lingue straniere? Non ci rendiamo conto che è finito il tempo del latino o del dolce stilnovo e bisogna darsi una mossa in un mondo dove la comunicazione diventa sempre più importante?

“Ma tanto ci sono i traduttori online.”, dice qualcuno. E’ vero, ma non sempre sono così immediati e non sempre possiamo o riusciamo ad utilizzarli.

ragazza con dizionario d'inglese

Mi ricordo di quando, qualche anno fa, ho preso una multa in Russia e il poliziotto usò il traduttore presente su un tablet per farmi la contestazione e anche per chiedermi di pagarlo sottobanco se avessi voluto dimezzarla… Quella volta ha funzionato. 

Ma può capitare di non avere un tablet o uno smartphone sottomano. Oppure ci si può trovare in situazioni dove è difficile o inopportuno usare altri strumenti se non la propria lingua. Alcuni esempi: vi trovate a fronteggiare una situazione di emergenza e dovete chiedere aiuto, oppure avete un incontro romantico e non volete intrusi, e ancora se state cucinando e le mani le avete già impegnate.

persone sorridenti in ufficio con cartello a forma di fumetto

Ma forza, italiani, diamoci una mossa! Facciamo che l’inglese non sia più una lingua straniera, ma un sistema di comunicazione che tutti noi dovremmo conoscere allo stesso modo in cui abbiamo imparato ad usare i pc, i videogiochi, le smart tv…

L’inglese non è più “la lingua degli inglesi” ma un codice che abbiamo tutti per comunicare, un vero e proprio patrimonio per l’umanità.

Articolo a cura di Claudio Fontana

In molte città stanno venendo attuate leggi che proibiscono l’utilizzo di cannucce di plastica monouso, con lo scopo di ridurre l’utilizzo di plastica usa e getta. Ma è un provvedimento davvero utile per l’ambiente? E nessuno ha tenuto conto del fatto che esistono alcune persone per le quali una cannuccia di plastica risulta un ausilio fondamentale per poter bere?

Il nostro pianeta sta bruciando. Letteralmente. E sempre più persone chiedono a gran voce maggiore attenzione verso l’ecologia ed azioni concrete per mantenere la Terra un ambiente pulito e vivibile. Per questo motivo molti paesi hanno cominciato a promulgare leggi ed ordinanze per promuovere la raccolta differenziata e diminuire l’utilizzo dei prodotti in plastica usa e getta.

Uno degli ultimi e più dibattuti provvedimenti è il divieto di utilizzare cannucce di plastica monouso. 
Un piccolo passo avanti a difesa del pianeta? Non necessariamente. O meglio, è vero che smettere di utilizzare plastica usa e getta sarebbe un ottimo modo per cominciare a ridurre concretamente l’inquinamento, non dovendo più produrla e riducendo allo stesso tempo la produzione di rifiuti. Ma c’è anche da dire che le cannucce costituiscono solo una minima parte dell’inquinamento da plastica totale. La cosa migliore per l’ambiente sarebbe ovviamente utilizzare il più possibile posate, stoviglie e contenitori lavabili e riutilizzabili, oppure, se non si può proprio fare a meno dell’usa e getta per una determinata occasione, affidarsi ai prodotti biodegradabili in Mater-Bi.

Cannucce di carta

Ma in tutto questo, emerge comunque un problema: ci sono determinate categorie di individui, come alcune persone disabili o molto anziane, per le quali l’utilizzo di cannucce di plastica monouso è imprescindibile. Questo perché una cannuccia di plastica con collo pieghevole risulta indispensabile per permettergli di bere liquidi di vario tipo, quando la persona in questione ha una patologia o disabilità che non gli rende possibile afferrare un bicchiere e sollevarlo per portalo alla bocca.

Purtroppo nemmeno le varie alternative fin’ora proposte tengono conto delle necessità specifiche di queste persone. Spesso, chi ha necessità di bere con una cannuccia si ritrova ad assumere in forma liquida anche bevande calde o sostanze più viscose rispetto all’acqua. Le cannucce di carta, quindi, si rompono troppo facilmente, mentre quelle in metallo tendono a scaldarsi eccessivamente. Inoltre, buona parte delle nuove tipologie di cannucce riutilizzabili non ha la possibilità di essere piegata e sono difficili da tenere pulite, specialmente se utilizzate per bere frequentemente liquidi densi.

cannucce di plastica colorate

“Io, come tante altre persone disabili, ho bisogno delle cannucce di plastica. Non come scelta di vita. Non come un prodotto di lusso. Ho bisogno di cannucce che si piegano, che vadano bene con ogni genere di bevanda, compresi i medicinali, e ad ogni temperatura. Ho bisogno di cannucce che non siano troppo grosse, che non mi facciano soffocare e che non siano troppo difficili per me da tenere in bocca”.

– Penny Pepper, attivista per i diritti dei disabili.

Cercare di ridurre il nostro impatto sull’ambiente è qualcosa che non possiamo più rimandare, visto lo stato in cui versa il nostro pianeta, e partire da piccoli gesti come smettere di usare le cannucce ed in generale la plastica usa e getta è sicuramente un primo passo nella direzione giusta.

Ma è importante tenere conto anche delle persone che hanno necessità di utilizzare le cannucce, sviluppando soluzioni pratiche e funzionali che le classiche alternative suggerite dal piano contro le cannucce di plastica non riescono a garantire.

Articolo a cura di Luisa Cresti

Eccomi a presentare il CAV…

Ma che cos’è? Un nuovo slang tra i giovani?

Il CAV è il coordinamento degli enti del terzo settore di Rozzano. 

Due anni fa ho accettato la mia nuova sfida: entrare a far parte del direttivo e diventare il presidente, dopo aver trascorso qualche anno nel direttivo al fianco di Virginia Danese. In quel periodo ho cercato di comprendere meglio il tessuto sociale del nostro territorio.

Non sono una a cui piace parlare in prima persona, perché ho sempre creduto nel lavoro di squadra: se le cose vengono bene è perché abbiamo giocato il gioco INSIEME!!!

Abbiamo delle grandi ambizioni, che possiamo chiamare anche sfide. Vogliamo creare maggiori sinergie tra gli enti del terzo settore per sostenere sempre di più il volontariato e il lavoro sociale e per far si che non chiudano associazioni. È una lunga strada, fatta anche di piccoli ostacoli, perché a molti piace la propria identità associativa… Ma il nostro obiettivo è quello di far comprendere che, sostenendoci a vicenda, possiamo fare di più e meglio .

Bisogna cambiare la prospettiva. Organizzando il FESTIVAL DEL VOLONTARIATO, che si terrà dal 10 al 14 settembre qui a Rozzano, abbiamo deciso di uscire dal nostro guscio di associazione, cooperativa, fondazione e pensare alla città, in una logica di benessere del territorio. Infatti, in occasione del FESTIVAL DEL VOLONTARIATO, faremo un gesto concreto per la città, insieme alle associazioni, ma anche insieme a tutti i cittadini, tra cui i giovani dell’oratorio, delle scuole, etc…

Il FESTIVAL DEL VOLONTARIATO durerà una settimana intera, durante la quale sarà possibile prendere parte a diversi eventi ed attività, tra cui;

  • il 10 settembre alle ore 21:00 in Cascina Grande, con Texere propone il teatro dell’oppresso, spettacolo interattivo sul bullismo.
  • il 13 settembre alle ore 21:00 presso l’Oratorio Sant’Angelo, Masci in collaborazione con Agesci propone lo spettacolo: “Quel Mattino a Lampedusa”
  • il 14 settembre per tutta la giornata ci sarà una grande festa in Cascina Grande, con stand ed animazione a partire dalle 15:30, ma già dalla mattinata andremo a fare azione comune sul territorio di Rozzano.

Concludo con una riflessione di Don Milani: “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”.

Accetta anche tu la sfida!
CI VEDIAMO SABATO 14 SETTEMBRE ALLA FESTA DEL VOLONTARIATO PER RENDERE IL MONDO MIGLIORE DI COME L’ABBIAMO TROVATO!!!

Articolo a cura di Antonella Ricci, presidentessa del CAV di Rozzano