Ma con tutti i problemi che abbiamo proprio Taiwan doveva scegliere per fare una gita? Perché la terza carica degli Stati Uniti, per di più Democratica, sceglie proprio un momento come questo, già carico di tensioni, per andare a stuzzicare la più grande potenza economica mondiale? Ma come si fa a compiere un’azione così irresponsabile?

Ebbene si, noi pensiamo che i grandi della terra, sia come Stati che come individui, abbiano qualche cosa in più di noi, gente comune – ordinary people – e invece hanno tutte le pulsioni e le debolezze degli altri con il “piccolo” problema che le loro azioni hanno un impatto enorme, addirittura mondiale.

Ma la cosa ancor più grave è che spesso dietro le loro azioni non ci stanno motivi di politica internazionale, ragioni di equilibrio economico e militare ma soltanto puri, meri e gretti INTERESSI PERSONALI. Volete degli esempi:

La distruzione del regime di Gheddafi, che sicuramente non era un santo ma che comunque aveva dato unità, identità e stabilità al popolo libico, è stata originata dalla “invidia” della Francia nei confronti dell’Italia perché praticamente estromessa dai rapporti con la Libia e da tutti gli interessi economici che ne conseguivano. Ma ancor più dalla necessità personale dell’allora presidente francese Zarkosy di fare qualche cosa che lo aiutasse a farsi rieleggere, facendo appello al sempre utile spirito nazionalista di uno stato in competizione con gli altri.

E per la Brexit pensate che i Britannici volessero veramente uscire dall’Unione Europea? Ma no di certo, la Brexit è stato il prodotto, poi degenerato al punto che non ci si è più ricordati la sua origine, del conflitto interno del partito conservatore, con l’allora primo ministro David Cameron, che invece di cercare un confronto diretto con l’ala più oltranzista e di destra del suo partito – tra cui spiccava il sindaco di Londra Boris Johnson – utilizza il tema della permanenza nell’Unione Europea per il suo braccio di ferro all’interno del partito. Tema sbagliato che ha toccato il nazionalismo latente presente in moltissimi popoli, compreso quello italiano, e che gli si è rivoltato contro come un boomerang, ma soprattutto che ha causato un danno alla Gran Bretagna, prima ancora che alla UE, di cui ancora non si rendono conto ma che nei prossimi anni mostrerà tutta la sua portata.

Per non parlare di questa guerra in Ucraina, sicuramente non esplosa improvvisamente ma lentamente preparata con l’invasione e annessione della Crimea del 2014, che trova terreno fertile nel nazionalismo di entrambi i paesi, sia Russia che Ucraina, nella voglia di identità dell’Ucraina che insieme alla Bielorussia è stato  il paese più “russizzato” della Unione Sovietica, nel bisogno della Russia, orfana dell’impero sovietico, di trovare territori e popolazioni da sottomettere nella sua mai estinta voglia d’impero ma ….. perché proprio adesso? Perché tutte queste pulsioni latenti o espresse parzialmente sono esplose proprio ora? Perché un individuo, il Presidente nominalmente, il dittatore di fatto, ha raggiunto un’età anagrafica e di governo – oltre vent’anni – in cui si sente vacillare, dove non regge più la pressione dell’opposizione, dove anche i suoi sostenitori gli chiedono di mantenere le promesse fatte per vent’anni che, però, non si sono avverate. Il problema è Putin, che ha deciso per ragioni, alla fine di sopravvivenza personale, che milioni di persone dovevano soffrire perché lui deve rimanere sul trono e, siccome siamo in un mondo globale e le azioni hanno un eco mondiale, da una guerra e una sofferenza regionale si è trasformata, con un effetto domino, in un problema mondiale. E come quando si gioca d’azzardo e si punta, difficilmente ad un rilancio ci si tira indietro; e se non si hanno le carte in regola …. Si bleffa!!

Non chiamiamo quindi “statisti” questi uomini che si trovano a governare dei popoli, che dovrebbero essere equilibrati e responsabili ed invece non sono capaci di governare nemmeno loro stessi, le loro pulsioni e il loro ego-ismo.

Claudio Fontana

Concrete Onlus

Siamo tutti entusiasti di questa ripresa che già dal 2021 dava i primi segni di vita e che in questa prima metà del 2022 si sta confermando con tutte le sue contraddizioni.

Se infatti durante il covid alcuni settori, come il turismo e la ristorazione, hanno dovuto chiudere battenti per le regole della pandemia o, comunque, per la mancanza di clientela, adesso la domanda è altissima e l’offerta non riesce a starle dietro e così molte delle possibilità di lavoro per le persone e del fatturato delle aziende si perdono.

Questa situazione è comprensibile e prevedibile per quello che riguarda il desiderio represso che i consumatori hanno per molto tempo – in questo caso di viaggi e ristorazione – ma nello specifico di questo “ tentativo di uscita dalla crisi” abbiamo le migliaia di operatori del settore che hanno chiuso l’attività o, se dipendenti, si sono indirizzati in altri settori dove hanno potuto lavorare da subito e, soprattutto si sentono tutelati di più per possibili situazioni simili che si potrebbero ripetere nel futuro.

Un’altra conseguenza è il rincaro stratosferico dei prezzi. Se la domanda è alta e l’offerta è insufficiente, è una regola del nostro sistema di economia che i prezzi tendano a salire; se poi ci si mettono le scarsità di fonti energetiche causate da shock mondiali come conflitti sul campo (es. guerra in Ucraina) e tensioni nei rapporti economici e diplomatici …. Il pasticcio è fatto. E quando si innesta l’escalation degli aumenti è quasi impossibile fermarla; tutti, anche quelli che non ne sono direttamente toccati, si sentono in diritto di aumentare qualcosa, giusto per non essere diversi dagli altri.

A titolo esemplificativo possiamo portare la nostra esperienza: l’anno scorso eravamo in Sicilia con un gruppo di turisti con disabilità e quest’anno, nello stesso periodo, lo saremo ancora: i prezzi di aerei e hotel sono raddoppiati battendo il carburante che è aumentato solo del 50%.

E quindi cosa possiamo fare? Individualmente ben poco, cercare di non contribuire anche noi all’escalation dei prezzi… per quanto possibile resistere pur continuando a lavorare e a fornire servizi. Qui chi deve intervenire è lo Stato, mettendo limiti, calmierando i prezzi, punendo gli speculatori, aiutando quelli che sono in maggiore difficolta: ma in un mondo globale che è l’opposto dell’esperienza autarchica che qualcuno proponeva più o meno un secolo fa, questo e molto difficile se non ci si mette d’accordo quasi tutti ad operare in questo senso. Se ci sono dei “grossi” furbini” come la Cina che fanno incetta di materie prime e poi non le rimettono in circolazione subito sotto forma di prodotti e semilavorati, allora veniamo danneggiati tutti perché l’economia è veramnete globale e non è solo una forbita espressione del linguaggio economico.

Se poi qualcuno, in tutta questa situazione, per suoi mal di pancia, problemi di poltrona e di scalata al potere all’interno del suo movimento ( leggi partito perché ornai è così), mette in crisi il governo e quindi l’operatività dello stato …. allora la frittata è fatta.

La domanda è ma con tutti questi leader “impazziti” come si fa a parlare ai semplici cittadini – ordinary people – di SENSO DELLA RESPONSABILITA?

Il 2022 ha dato il via a novità riguardanti il tema IRPEF “Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche”

Partiamo con il descrivere le manovre che hanno indotto a questo cambiamento, prima di tutto la manovra finanziaria per il 2022 ha destinato 7 miliardi di euro alla revisione della tassazione a carico delle persone fisiche, questo ha portato ad una variazione dal tema precedente cambiando reddito e aliquote a favore dei contribuenti. Nel dettaglio una specchietto in numeri per fare chiarezza:

Gli scaglioni e le relative aliquote, passano da 5 a 4.

Il calcolo si fa per scaglioni progressivi:

– con reddito fino a 15.000 euro si calcola il 23% sull’intero importo;

– con reddito tra 15.001 e 28.000 euro l’aliquota è il 25%;

– con reddito tra 28.001 e 50.000 euro l’aliquota è il 35%;

– oltre 50.000 euro l’aliquota è il 43%

Anche le detrazioni hanno subito una variazione per quanto riguarda il calcolo in:

  • Lavoro dipendente o assimilato,
  • Pensione
  • Redditi da lavoro autonomo.

Cambiamento anche sul fronte del “Bonus 100 euro o Ex Bonus Renzi” :

Redditi fino a 15.000 il bonus verrà riconosciuto automaticamente in busta paga.

Redditi tra 15.000 ed i 28.000 euro, il trattamento dovrò soddisfare alcune richieste principalmente legate dalla differenza tra imposta lorda e somma di una serie di detrazioni, le categorie coinvolte sono:

  • Lavoro dipendente e assimilati
  • Familiari a carico
  • Mutui per l’acquisto, la ristrutturazione e la costruzione della prima casa
  • Rate relative a spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia
  • Spese sanitarie rateizzate
  • Erogazioni liberali

Si torna a viaggiare, dopo due anni di quasi totale stop finalmente questa estate sembra preannunciare un ritorno al turismo dove si muoveranno masse di persone verso le mete più disparare. Luglio, Agosto e Settembre sono i mesi dove il nostro focus è proiettato maggiormente alle vacanze, scegliere non è mai semplice ma sicuramente una cosa è certa, l’italia è ancora oggi una delle mete più ambite dagli italiani e dagli stranieri.

L’italia dalle classifiche stilate nel 2019 ad oggi resta ancora la meta più ambita per il turismo dai viaggiatori stranieri, che vedono nel nostro paese le caratteristiche perfette per una vacanza che può accontentare tutti i gusti. Prima della chiusura dei confini dovuta alla pandemia l’italia ha accolto un flusso di 65 milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, una cifra che parla da se, a dimostrazione che il nostro paese è veramente uno dei più belli al mondo. I punti di forza del nostro turismo di possono riassumere in:

  • Mari e spiagge
  • Montagne
  • Città d’arte
  • Turismo enogastronomico

N

La classifica dei paesi più visitati al mondo vede successivamente:

4° Cina

3° Stati uniti

2° Spagna

1° Francia

Ma siamo sicuri che l’Italia ha il potenziale per scalare la vetta di qualche altra posizione, se la gestione del turismo sul territorio vedrà una maggiore attenzione e cura.

Siamo ancora in corsa per la vittoria!

Cosa è cambiato in termini di Green Pass?.

A partire dal 1°maggio in Italia non sono più richiesti in molti settori. 

Mascherine

Fino al 15 giugno “è rimane l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 pera ccedere a:

  • mezzi di trasporto
  • spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali
  • sale da concerto
  • sale cinematografiche
  • locali di intrattenimento e musica dal vivo
  • eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso 

L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione rimane per il lavortori di categira operanti nei seguenti luoghi:

  • gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie socio-sanitarie e socio-assistenzialile residenze sanitarie assistite (RSA)
  • gli hospice
  • le strutture riabilitative
  • le strutture residenziali per anziani 

Resta solo “raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi di protezione negli altri luoghi di lavoro, pubblici e privati, a meno che il protocollo non lo imponga. Resta solo “raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi di protezione: ristoranti, centri commerciali e negozi.  Le nuove misure sulle mascherine resteranno in vigore fino al 15 giugno. Successivamente verranno apportate modifiche in base all’andamento della pandemia. 

Green pass

L’utilità della certificazione verde sarà solo quella di prova dell’avvenuta vaccinazione. 

Non sarà più obbligatorio richiedere il Green Pass nei in luoghi come ristanti, cinema, teatri e non verrà più richiesto nei luoghi di lavoro .

La certificazione invece continuerà a venire richiesta dino al 15 giugno nelle RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali, come disposto  

Cristian Belluzzo

Concrete Onlus