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In questi giorni siamo stati riportati a pensare al concetto della memoria. Quando diciamo ” il giorno della memoria” sicuramente pensiamo all’olocausto e al suo ricordo e di contrasto a tutti i negazionisti che appunto ne negano l’esistenza.

Ma la memoria è una cosa fondamentale per guidare la vita nostra di tutti i giorni.

La memoria il ricordo delle persone delle azioni, è la nostra storia e, se è vero che “historia magistra vitae”, allora è la nostra insegnante, è il nostro manuale per vivere meglio la vita presente e futura.

Ma la memoria è anche informazione, la memoria e’ conoscenza, la memoria è una grandissima biblioteca alla quale possiamo attingere sempre e comunque.

Oggi abbiamo una grandissima memoria in più, che è tutto il patrimonio presente sul web, con informazioni che vengono date su internet; ma attenzione perché proprio la vastità delle informazioni nasconde anche la falsità,  la tendenziosità e l’inganno.

Infatti anche i cosiddetti negazionisti, coloro che negano la memoria, in realtà vogliono darci un’informazione diversa, vogliono dire che la storia è andata diversamente nonostante che le prove e le esperienze della maggior parte di noi ci dicano diversamente.

Ma la memoria e’ qualcosa più del ricordo, perché ha un suo contenuto di rielaborazione del passato, ha un suo pensiero, ha un suo insegnamento e una sua morale.

In questo procedimento si può annidare la distorsione, il travisamento, la modifica totale di quello che è stata la realtà storica

Ed è questo che dobbiamo imparare: attingere alla memoria, verificare l’attendibilità e la serietà delle fonti,  esaminare i contenuti con obiettività,

È questo che dobbiamo imparare a fare e non è un processo automatico ma è frutto di studio, di confronto, di riflessione di maturazione.

Claudio Fontana

Concrete Onlus

Non siamo più abituati a scrivere. Facciamo fatica a tenere una penna in mano e anche quando usiamo la tastiera, spesso preferiamo “un vocale” alla digitazione di un testo.

Scrivere è però molto importante perché ha una capacità di sintesi e di comprensione che il parlato non ha.

Se vogliamo esprimere una idea, un concetto, complesso o complicato che sia, al quale siamo arrivati dopo lunghe meditazioni, e/o con un improvvisa meditazione, importante è che scriviamo subito un appunto, in modo da non perdere i passaggi di come siamo arrivati a quell’idea; poi con calma la sistemeremo, la ripuliremo, per renderla intellegibile a tutti.

Tante volte ho trovato ridicolo ed eccessivo il fatto che alcune persone prendano appunti in molti momenti della loro vita e invece mi sono dovuto ricredere. Anche se credo ancora che la memoria, finchè funziona, sia il migliore archivio dei nostri ricordi, sono sempre più convinto che la scrittura sia la miglior maniera di fissare i nostri pensieri, soprattutto se vogliamo trasmetterli agli altri, soprattutto se pensiamo possano essere utili agli altri.

Certamente le immagini sono importanti ed evocative e di grande complemento al testo, ma quanti libri sono senza immagini eppure ci hanno fatto stare svegli notti intere per la loro potenza evocativa e descrittiva, mentre quando guardiamo un immagine se ci colpisce profondamente sentiamo il bisogno di commentarla e se il commento è importante vogliamo scrivere il nostro pensiero in merito.

Che grande scoperta è stata la scrittura che ha permesso a popoli, distanti tra loro migliaia di anni e/o migliaia di chilometri di entrare in contatto, di comunicare. NON PERDIAMO QUESTO GRANDE TESORO MA ANZI CERCHIAMO DI VALORIZZARLO SEMPRE DI PIU’