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In questi giorni siamo stati riportati a pensare al concetto della memoria. Quando diciamo ” il giorno della memoria” sicuramente pensiamo all’olocausto e al suo ricordo e di contrasto a tutti i negazionisti che appunto ne negano l’esistenza.

Ma la memoria è una cosa fondamentale per guidare la vita nostra di tutti i giorni.

La memoria il ricordo delle persone delle azioni, è la nostra storia e, se è vero che “historia magistra vitae”, allora è la nostra insegnante, è il nostro manuale per vivere meglio la vita presente e futura.

Ma la memoria è anche informazione, la memoria e’ conoscenza, la memoria è una grandissima biblioteca alla quale possiamo attingere sempre e comunque.

Oggi abbiamo una grandissima memoria in più, che è tutto il patrimonio presente sul web, con informazioni che vengono date su internet; ma attenzione perché proprio la vastità delle informazioni nasconde anche la falsità,  la tendenziosità e l’inganno.

Infatti anche i cosiddetti negazionisti, coloro che negano la memoria, in realtà vogliono darci un’informazione diversa, vogliono dire che la storia è andata diversamente nonostante che le prove e le esperienze della maggior parte di noi ci dicano diversamente.

Ma la memoria e’ qualcosa più del ricordo, perché ha un suo contenuto di rielaborazione del passato, ha un suo pensiero, ha un suo insegnamento e una sua morale.

In questo procedimento si può annidare la distorsione, il travisamento, la modifica totale di quello che è stata la realtà storica

Ed è questo che dobbiamo imparare: attingere alla memoria, verificare l’attendibilità e la serietà delle fonti,  esaminare i contenuti con obiettività,

È questo che dobbiamo imparare a fare e non è un processo automatico ma è frutto di studio, di confronto, di riflessione di maturazione.

Claudio Fontana

Concrete Onlus

La vita è un mistero e nonostante tutti i nostri progressi scientifici, tecnici e filosofici non riusciremo mai a capirne completamente il significato. Questo dovrebbe in qualche modo renderci felici perché trasforma la vita in un gioco che avrà sempre continue e nuove scoperte e non finirà mai di stupirci.

Attenzione però all’arroganza del genere umano che vuole essere in controllo di tutto e ha la presunzione di conoscere tutto e di non dipendere da nessuno. Questa è la presunzione che ha ingenerato nelle religioni monoteistiche moderne (ma l’idea era presente anche prima in molte altre religioni in diverse parti del mondo) il “peccato originale” il disubbidire a Dio, il non stare al nostro posto, il volere essere più grandi di quello che siamo, allo stesso livello del Creatore. 

Ma è lo stesso peccato dei materialisti, dei consumisti, degli atei o degli agnostici che mettono al centro del mondo e dell’universo l’uomo, dimenticando tutto quello che ci sta intorno, facendosi grandi mentre siamo piccoli, volendo controllare e modellare al proprio servizio quell’entità immensa e onnipresente che è Madre Natura.

Sono entrambi comportamenti che prolungati nel tempo porteranno alla distruzione della nostra stirpe, o per mano divina o per mano della natura che non ci “sopporterà” più.

Fondamentalmente l’essere umano non sa stare al suo posto, quel posto che Dio/la Natura gli hanno assegnato, un posto privilegiato, di vantaggio, di controllo, ma che se manca di coscienza, di modestia e di rispetto ci poterà all’autodistruzione.

E’ questo che vogliamo per noi ma soprattutto per i nostri figli? Con quali occhi ci guarderanno quando si renderanno conto di come gli abbiamo lasciato il globo, di come non abbiamo fatto niente per conservarlo almeno un po’. Conosco persone che hanno smesso di fumare perché non avrebbero sopportato lo sguardo di rimprovero dei figli allorchè si fossero ammalati di cancro. Noi però ci stiamo “fumando il mondo”, lo stiamo proprio mandando in fumo!

E allora torniamo a giocare questa “partita” che è la vita rispettando le sue regole, scegliendo giochi dove non ci sia “l’asso pigliatutto” che laddove arriva fa piazza pulita e rimane il deserto ma competizioni dove ci sia posto per tutti secondo il principio decoubertiano di partecipazione dove la vittoria è piacevole ma non essenziale.

Claudio Fontana

Presidente Concrete Onlus

BISOGNA CONTINUARE A VIVERE …. NONOSTANTE TUTTO

Nella vita è necessario prendersi qualche rischio altrimenti non si vive più, non esiste una vita completamente priva di pericoli.

E’ vero bisogna essere previdenti, ma le persone che non escono di casa per paura, anche se cercano di evitare i problemi “esterni” a loro, sicuramente se ne creano altri “interni” alla loro mente.

E’ il tema di questi giorni, cioè fino a che punto le norme di contenimento del Covid19 debbano limitare la libertà individuale e collettiva.

Siamo proprio sicuri che i vari tipi di lock down abbiano un impatto direttamente proporzionale al contenimento e limitazione dei casi positivi al corona Virus?

In tutte le situazioni ci sono dei rischi, importante è prendere delle precauzioni che però non cancellino completamente il soggetto/oggetto che vogliamo preservare:

  • Se vogliamo che i nostri figli crescano sani gli facciamo fare dello sport … ma nella pratica sportiva possono anche farsi male e allora? Niente più sport? No! Li educhiamo a farlo con coscienza.
  • La libertà di stampa può anche offendere qualcuno e allora? Niente più articoli? Niente più stampa? No! Fissiamo delle regole di comportamento che riducano il rischio dell’ offesa ma soprattutto della diffamazione.
  • In molti aspirano ad una vita di coppia e a una famiglia ma ovviamente questo comporta anche rinunce e rischi e allora? Niente più coppia per paura di una rottura? Niente  più famiglia per le delusioni e le sofferenze che possono arrivare dai figli? Niente affatto, ci si prepara, si cresce, ci si educa per essere pronti ad affrontare questo tema …. anche quando le cose vanno male.

Si perché le cose non vanno sembre bene, le cose possono anche andare male.

E allora anche per questo virus, preserviamoci, tuteliamoci ma non limitiamo totalmente la vita! Abituiamo le persone ad educarsi ai comportamenti corretti senza mettere delle proibizioni così totalizzanti che hanno soltanto l’effetto di comprimere la libertà a tal punto che anche i mansueti sono portati a scoppiare. Inoltre non dimentichiamoci che la proibizione è il fattore scatenante di molta violenza, della criminalità, della strumentalizzazione.

Sono in molte le bande criminali e le ideologie totalitarie e reazionarie che aspettano l’occasione per scatenare le loro milizie per impadronirsi del potere ….. non diamo loro occasione di farlo.

Claudio Fontana – Concrete Onlus