Tag Archivio per: sociale

Tecnologia e disabilità GIUGNO 2021

Cari lettori, bentornati nella rubrica tecnologia e disabilità

Mi sono già presentato in precedenza, sono Cristian un ragazzo disabili che da diversi mesi lavora a stretto contatto con Concrete Onlus.

Come persona disabile ho sempre avuto difficoltà a scrivere sotto dettatura, per questioni legate ai miei tempi e sopratutto alle mia mobilità. Questo problema risale ai tempi delle scuole elementari, ricordo che all’epoca trovai aiuto e conforto nel figlio di una delle mie insegnanti, che frequentava la mia stessa classe. Ricordo che si dedicò con molta pazienza ad insegnarmi le basi della scrittura su tastiera, grazie al suo prezioso aiuto e l’allenamento che portai avanti negli anni, oggi posso affermare di avere raggiunto una notevole dimestichezza con questo strumento, che è di vitale importanza per la mia comunicazione con il mondo esterno.

L’esperienza formativa delle scuole elementari ha fatto nascere un amicizia con il figlio della mia professoressa che tutt’oggi porto avanti, ha fatto nascere anche una passione che ancora oggi mi infuoca, la passione verso il settore informatico. Le mie prime esperienze da amatore dell’informativa risalgono a quanto avevo 10/13 anni, ricordo con piacere la mia prima esperienza di sostituzione componenti Hardware, l’esperienza di maneggiare un vecchio 486, Anche se le mie prime esperienze risalgono al maneggiare un commodore 16 per poi passare finalmente ho il Commodore 64, che usavo anche per giocare e per scrivere semplici formati testuali.

Per poi passare al mio primo PC che funzionava con MS DOS sistema operativo antenato di Windows (Molto diverso da quello che siamo abituati ad utilizzare oggi). Come un bambino in un negozio di caramelle, la mia passione aumentava giorno dopo giorno, la mia voglia di imparare imparare cose nuove ed esplorare un mondo pieno di potenzialità. Sono passati più di 30 anni, ancora oggi questa passione è viva dentro di me.

Oggi le mie attenzioni si sono concentrate principalmente sull’utilizzo di internet, la navigazione, il contenuto, la realizzazione di semplici progetti web, ad oggi sono nel pieno processo formativo e creativo, sono molto motivato e consapevole che si tratta di una formazione continua. Chi si ferma in questo settore è perso.

Da inizio 2021 lavoro ufficialmente per la Cooperativa concrete Onlus, che mi ha permesso di sperimentare il funzionamento del mondo del lavoro e di iniziare un nuovo percorso di crescita professionale.

I miei progetti lavorativi per il futuro prevedono:

  • La realizzazione di un piccolo server casalingo per la gestione di dati e progetti a questo collegati, il progetto futuro sarà quello di estenderlo su una scala maggiore e proporlo all’interno dell’azienda per un aggiornamento iniziale del reparto archivio digitale.
  • Avanzamento nelle conoscenze informatiche relative alla realizzazione di siti web per accrescere il mio livello, nuovi linguaggi di Market e di programmazione.
  • Diventare una risorsa indispensabile all’interno dell’azienda e poter acquisire competenze professionali così da potermi vendere al meglio sul mercato del lavoro.

Spero di riuscire a trasmettere le mie ambizioni future, Sperando di essere di ispirazioni a persone che vivono in condizioni simili alle mia e che magari pensano di non poter riuscire a realizzarsi nella vita. Tutto è possibile, basta crederci!.

Cristian Belluzzo

La traduzione della parola “token” dall’inglese è “gettone”. Indica un premio, un rinforzo.

La token economy infatti si basa su un meccanismo che premia l’acquisizione di comportamenti giusti e risposte corrette.

Può essere impiegata con bambini e ragazzi autistici per premiare la risposta esatta a un esercizio o il completamento di un compito.

Prima dell’esecuzione dell’esercizio, l’educatore deve definire esattamente il comportamento target da raggiungere. Il premio può essere deciso insieme e può avere diverse forme: punti, gettoni, piccoli oggetti, dolci, o quello che si desidera.

È importante accompagnare il premio materiale con la lode verbale: “bravo, sei stato molto preciso”!

l processo è graduale. Inizialmente si darà il premio non appena ricevuta la risposta esatta. Dopo si potranno prolungare i tempi e premiare al termine di una serie di risposte esatte.

Utilizziamo la token economy nei nostri centri educativi e durante i percorsi educativi a domicilio.

Per richiedere informazioni puoi scriverci su Facebook, su Instagram oppure tramite mail all’indirizzo: info@ilbalzo.com.

Per informazioni sui percorsi educativi dedicati ai bambini scrivi a ilbalzabimbi@ilbalzo.com.

Articolo a cura de Il BALZO

LA SOCIETA’ DEL BENESSERE

Se provate a mettere il termine “BENESSERE” in un motore di ricerca, la maggior parte dei risultati riguarda il benessere fisico delle persone, i centri benessere, le spa e cose del genere.

In realtà il benessere è una situazione prima di tutto “spirituale” anche se trova una certa parte delle sue motivazioni e radici in una buona condizione fisica e materiale.

Ho conosciuto persone che emanavano benessere in una maniera contagiosa, pur in una situazione di difficoltà fisica e/o materiale – Papa Francesco, Madre Teresa, Nelson Mandela -, ma non ricordo di persone ricche ed atletiche che facessero lo stesso effetto senza avere una condizione di benessere spirituale.

Resta il fatto che una buona condizione economica e di salute sono un buon presupposto per avere una situazione complessiva di benessere che può permettere di fronteggiare malattie e momenti di difficoltà economica e questa possibilità dovrebbe essere garantita a tutti ma non è così.

Purtroppo la concentrazione della ricchezza è ancora molto alta, ma non soltanto nel rapporto tra individui: i 26 uomini più ricchi della terra possiedono le stesso patrimonio che possiede il 50% della popolazione terrestre  – rapporto Oxfam https://www.panorama.it/news/ricchi-poveri-economia-societa-rapporto-oxfam – .

Anche nella distribuzione della ricchezza nei paesi “ ricchi” come l’Italia, secondo l’indice Gini –https://it.wikipedia.org/wiki/Coefficiente_di_Gini – , questa rimane molto concentrata e si va concentrando sempre più negli ultimi anni .

Il fatto è che questa concentrazione di ricchezze non è utile a nessuno, nel senso che quelli che la subiscono stanno male e sempre peggio mentre quelli che la gestiscono non hanno nessun beneficio diretto da questo, non stanno meglio, non godono di un maggior benessere se non quello del “controllo” delle risorse economiche e del controllo sulla vita delle altre persone.

Alcuni “ricchissimi”, i vari Buffet, Zuckerberg e Gates, quando si rendono conto di questo fatto, anche per continuare ad esserlo, destinano buona parte delle loro sostanze verso i più bisognosi attraverso organizzazioni e fondazioni, spesso controllate ancora da loro, ma che almeno rimettono in circolazione quella ricchezza che altrimenti rimarrebbe ferma e inutilizzata.

Altri, e sono quelli che rimangono nell’ombra, decidono che diventare ancora più ricchi li renderà più potenti, permetterà di continuare il controllo sugli altri, sula politica, sulle nazioni e vedono in questo continuo accentramento l’unica maniera di difendere il loro privilegio.

Probabilmente sono entrambe facce di una stessa medaglia, dove la ricchezza esagerata è sempre ingiustizia e prevaricazione e va combattuta dal basso, nella vita di tutti i giorni, con la nostra vita, con la coerenza delle nostre scelte di vita, politiche e sociali, in modo che non possa essere più possibile.

Negli anni ’60 qualcuno diceva “I have a dream” e grazie alla sua tenacia, alla sua determinazione, al suo sacrificio molta strada è stata fatta nel campo dei diritti civili delle persone. Questo “sogno” deve continuare, avere obbiettivi più avanzati, estendersi, ramificarsi per diffondere la giustizia sociale come concetto e come condizione per tutti.

Claudio Fontana – Concrete Onlus

La classe non si spacca

Progetto contro il bullismo per le scuole del sud milanese

Il Balzo Onlus – Kick and Punch – Istituto Calvino di Rozzano e Noverasco

Bullismo a scuola

A novembre 2019 nell’Istituto Calvino di Rozzano si è registrato un episodio di bullismo nei confronti di una studentessa con disabilità.

L’episodio in questione riguarda una classe prima dell’Istituto Calvino di Rozzano e Noverasco, dove si è verificato un atto di bullismo nei confronti di una ragazza con disabilità – che tra l’altro segue uno dei nostri percorsi educativi.

I suoi compagni di classe hanno pubblicato sui social (facebook, Instagram) dei video che ritraevano la ragazza, per questo possiamo aggiungere che si sia trattato anche di cyberbullismo, prendendosi beffa di lei.

I tre studenti responsabili, individuati dal corpo docente, sono stati sospesi: da un confronto tra i docenti e la nostra equipe educativa è nata l’ipotesi di far trascorrere il periodo di sospensione presso i nostri Centri Diurni per adulti con disabilità. E così è stato. I tre ragazzi, in sedi e orari diversi, hanno trascorso con noi i loro giorni di sospensione da scuola.

Questa esperienza si è rivelata utile ai fine della sensibilizzazione e rieducazione dei ragazzi.

Per questo abbiamo stretto una convenzione con la scuola superiore dell’Istituto Calvino di Rozzano e Noverasco per cui gli studenti sospesi dalle lezioni per sanzioni disciplinari soprattutto legate ad episodi di bullismo, trascorreranno con noi i loro giorni di sospensione.

La classe non si spacca

Il fenomeno del bullismo non è limitato alla coppia bullo-vittima ma coinvolge tutto il gruppo di riferimento, gruppo in cui possiamo individuare queste altre figure: aiutante del bullo, sostenitore del bullo, difensore della vittima, esterno (colui che sa ma preferisce non intervenire).

All’interno delle varie forme di disimpegno morale, vorremmo soffermarci su quei meccanismi che si concentrano sul ruolo della vittima, sulla disumanizzazione secondo la quale chi subisce viene privato della sua dignità, parificato a un essere inferiore che merita ciò che gli accade.

Vorremmo provare a ribaltare questa logica, mostrando al gruppo, e quindi anche ai cosiddetti bulli,  che ogni persona fragile ha i propri punti di forza e ha delle caratteristiche ben precise che possono essere apprezzate e possono diventare risorsa per il gruppo stesso.

Accanto ai progetti messi in atto per gli studenti sospesi, ci siamo interrogati anche sul supporto che l’intero gruppo classe ha dato durante l’episodio:

molti alunni hanno ricoperto il ruolo di “esterno” , descritto in letteratura come colui che non prende posizione alcuna, mettendo a sua volta in atto il meccanismo di disimpegno morale di cui si è parlato in premessa.

Si è pertanto pensato di coinvolgere la classe in questione, e altre indicate dal corpo docente, in una attività di sensibilizzazione e informazione che faccia capire loro quanto le persone con disabilità possano essere una risorsa inaspettata  perché detentori di saperi e talenti specifici, particolari e ingaggianti.

Per questo è nato il progetto La classe non si spacca, insieme all’Istituto Calvino di Rozzano e Noverasco e al campione del mondo di boxe Angelo Valente.

Ogni venerdì mattina cinque adulti che frequentano il nostro centro socio educativo seguono un corso di boxe alla palestra Kick And Punch a Pieve Emanuele.

Crediamo molto nel valore dello sport e nei benefici psicofisici legati al movimento:

infatti i nostri programmi educativi prevedono sempre discipline sportive come piscina, ippoterapia, palestra, yoga, baskin.

In particolare, abbiamo osservato che la boxe aumenta la fiducia in sé stessi, aiuta a combattere lo stress, allena i riflessi, rafforza i muscoli.

La proposta per le scuole

Alle scuole proponiamo due allenamenti di boxe per ogni classe, con Angelo Valente e i ragazzi del Balzo.

Gli studenti e i ragazzi con disabilità si alleneranno insieme il lunedì mattina, guidati dal maestro di boxe Angelo Valente.

L’obiettivo del progetto è contrastare fenomeni di bullismo nelle scuole del territorio sud milanese attraverso l’inclusione e la conoscenza profonda e con sguardo nuovo dell’altro ritenuto diverso.

Articolo a cura del Balzo

Vi riportiamo un articolo scritto dal Dottor Lorenzo Edera ed originariamente pubblicato sul Sole 24 Ore del 18 luglio 2017.

L’argomento è sicuramente delicato, ma può servire ad aprire ed abbattere ulteriori muri , che costringono la persona con disabilità in ambiti ancora poco esplorati e ancora con luci ed ombre.

Esperienze analoghe sono state fatte e realizzate in Regione Emilia Romagna.

Cè un’originale proposta di legge in Regione Lombardia.

A proporla sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle. Il titolo è «Sperimentazione regionale per l’assistenza emotiva, affettiva e sessuale per persone disabili o con patologie invalidanti».

L’obiettivo sarebbe quello – come si legge nel testo proposto e depositato in Consiglio regionale – di garantire loro attività sessuale, in nome del «rispetto» e della «educazione».

Il documento spiega meglio che non si tratta di semplice assistenza sessuale, in quanto potrebbe risultare «riduttivo», ma di «assistenza all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità».

Il testo

L’ipotesi è che a aiutare questo percorso sessuale per disabili siano veri e propri assistenti sessuali: «un operatore professionale con orientamento bisessuale, eterosessuale o omosessuale che deve avere delle caratteristiche psicofisiche e sessuali “sane” (importanza di una selezione accurata degli aspiranti assistenti sessuali)….Questo operatore, formato da un punto di vista teorico e psicocorporeo sui temi della sessualità, permette di aiutare le persone con disabilità fisico-motoria e/o psichico/cognitiva a vivere un’esperienza erotica, sensuale e/o sessuale. Gli incontri si orientano in un continuum che va dal semplice massaggio o contatto fisico… fino a stimolare e a fare sperimentare il piacere sessuale dell’esperienza orgasmica».

Medically retired Coast Guard Lt. Sancho Johnson takes a break from training so that he can spend time with his wife, Shundra, during the Navy Trials in Ventura, Calif., May 29. Johnson will be competing in the seated shot put and discus and hand cycling. (Department of Defense photo by EJ Hersom)

Il nuovo operatore e l’albo

L’operatore si chiamerà «operatore del benessere sessuale». Per la formazione ci sarà bisogno di un corso specializzato e sarà «costituito presso l’assessorato competente della Regione un apposito registro dove iscrivere gli Oeas (operatori all’emotività, affettività e sessualità per persone con disabilità o patologie invalidanti».

I corsi (da almeno 200 ore) saranno gestiti da onlus, i costi saranno a carico dei partecipanti; la Regione Lombardia contribuirà con un rimborso stabilito.

I requisiti

Tra i requisiti richiesti ci sono l’idoneità psicofisica e titoli qualificanti in professioni preferibilmente sanitarie e sociologico-assistenziali. Ma anche «avere una situazione socio economica che consenta loro una vita civile anche senza i compensi derivanti da questa attività» e la garanzia di «riservatezza sulla attività come segreto professionale nei confronti di terzi; alla stessa riservatezza saranno tenuti i partner preventivamente informati».

Sarebbe anche prevista una sperimentazione triennale, per cui verrebbero stanziati 100mila euro all’anno.

Così è scritto nella proposta di legge n. 357 di iniziativa consiliare, firmata dai consiglieri Macchi, Buffagni, Carcano, Casalino, Corbetta, Fiasconaro, Maccabiani, Nanni e Violi, già trasmessa alle commissioni consiliari competenti dal presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo.

Articolo a cura di Lorenzo Edera