Nella vita è importante trovare la direzione, la strada da seguire, strada che in alcuni momenti sembra smarrita, senza un’indicazione per ritrovarla.

Non è poi tanto importante quale sia la via, ma il fatto di averla ci rende stabili, orientati nelle relazioni verso noi stessi e gli altri.

Alcuni esempi importanti di questo fatto sono, ad esempio, il fatto che la religione cristiana, un movimento così importante e “stravolgente” per il mondo, originariamente non si chiamasse così ma “LA VIA”, oppure che in molte espressioni artistiche la strada sia citata come elemento fondamentale della vita: “STRADA FACENDO” canzone di C. Baglioni, “ LA STRADA” film di F.Fellini, e non ultimo il fatto che moltissimi artisti in gioventù si siano preparati alla vita con quello che era chiamato “IL GRAN TOUR”.

Gli esempi potrebbero essere moltissimi ma ritorniamo all’idea originaria e cioè che anzitutto è importante avere una direzione nella vita, un orientamento e solo successivamente capire quale esso sia, se sia quello giusto per noi, per la nostra famiglia e le persone che ci sono più vicine, per la comunità, se abbia dei principi etici nei quali ci riconosciamo. 

E’ sempre possibile “correggere” una direzione che ci sembrava giusta e poi ci è apparsa sbagliata, pentendoci o dissociandoci, ma importante è averne presa una altrimenti rimaniamo in una situazione di perenne “stallo” che toglie qualsiasi significato al presente ma anche al passato e al futuro.

E non a caso il padre della letteratura italiana, in uno dei suoi versi più citati, spiegando la situazione in cui si trova quando si accinge a scrivere la sua “Divina Commedia”, scrive “…. Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita ….”

In ogni modo, con ogni aiuto, in ogni momento e in ogni luogo cerchiamo la via ma anche troviamone una o per lo meno adottiamone una anche solo temporaneamente e questo ci toglierà da quel disorientamento che è uno dei mali del secolo: LA DEPRESSIONE.

Il 2021 è un anno di grande fermento sportivo per le nazioni, appena usciti dalla vittoria degli europei di calcio (ne parliamo qui https://www.concreteonlus.org/gli-europei-di-calcio-ieri-e-oggi-1960-2021/ ) L’italia ad oggi si trova nelle prime 10 nazioni ad aver vinto più medaglie, un medagliere da invidia se pensiamo alle discipline vinte:

  • ORO nel ciclismo su pista (e record del mondo in 3’42”032)
  • Oro nella vela nel Nacra 17
  • Oro nei 100 metri piani
  • Oro nel salto in alto
  • Oro nel canottaggio Femminile

Ma quando nascono le olimpiadi? e dove?, vediamo di fare luce sulla storia che circonda questo grande evento sportivo che coinvolge il mondo intero.

Le olimpiadi moderne, quelle che conosciamo oggi e viviamo, hanno poco più di 100 anni di storia, la prima edizione è datata storicamente nel 1896. L’origine vera e propria però risale a molto tempo prima, esattamente nel periodo dell’antica Grecia. Nel mondo antico era comune il culto e la pratica delle attività sportive, per tenere il corpo e la mente sane e prestanti, l’attività fisica aveva il pregio di essere associata alla religione, alla pratica educativa del popolo e preparazione militare e anche all’agonismo.

Tanto che i Greci dedicarono un tempio al culto dello sporto che poi diede il nome alle Olimpiadi, il santuario di Olimpia nell’Elide, nell’antica Grecia lo sporto divenne pratica comune e osannata da molti, le competizioni olimpiche ebbero lunga vita e si svolsero per diversi secoli a venire, fino alla conquista dell’impero romano che decise di abolire questo genere di competizioni perchè lo sport veniva associato a riti pagani in quanto gli antichi Greci associavano le discipline e la competizione alle loro antiche divinità.

Le Olimpiadi erano caratterizzate da tre elementi fondamentali: la sospensione dei conflitti armati per tutta la durata dei giochi, il loro carattere sacro, l’esaltazione dell’aspetto competitivo.

Il logico – la rivista di giochi per l’estate creati dagli educatori del Balzo

IL BALZO ONLUS ha raccolto in un’unica rivista di 40 pagine alcuni dei giochi che vengono utilizzati nelle attività educative quotidiane. Ciascun gioco ha l’obiettivo di potenziare le capacità cognitive, stimolare la logica, la memoria, la fantasia, la comprensione del testo, la motricità fine legata al movimento delle dita.

PER SAPERNE DI PIU’ VISITA IL SITO INTERNET DEL BALZO: https://www.ilbalzo.com/download/il-logico-la-rivista-di-giochi-per-lestate-creati-dagli-educatori-del-balzo/

Già da qualche mese si erano sentite le prime avvisaglie, ma ora, finalmente è confermato: dal primo di luglio si torna a viaggiare in Europa. Infatti con l’avvento del “GREEN PASS” possiamo spostarci nei paesi dell’Unione e di Shengen, senza i dubbi e le incertezze che avevamo prima.

Basterà aver fatto le due dosi di vaccino da almeno 14 giorni e potremo dimenticarci i fastidiosi e costosi tamponi. 

Che bello poterci spostare liberamente – o quasi – e poter tornare a viaggiare. E questa voglia si respira nell’aria: dalla metà di maggio abbiamo ricevuto richieste per i nostri viaggi per disabili in un numero che mai avevamo avuto prima e che sicuramente non potremo soddisfare in toto.

Anzi la sensazione è che per le persone disabili questa voglia sia maggiore, forse perché hanno sofferto più degli altri i vari lock down e non ne potevano più di stare in casa o essere limitati nei movimenti più di quanto lo fossero già per la loro situazione.

Prepariamoci a vedere il mondo cambiato, a vedere gente che difficilmente si dà la mano o si abbraccia, al distanziamento che rimane, alle mascherine che continueranno ad imperversare indipendentemente dagli obblighi, ai gel all’entrata dei locali e agli addetti alla sicurezza che impugnano il termometro come una pistola e si ostinano a volertelo puntare alla tempia.

Mi raccomando facciamo in modo che tutto questo non sminuisca la nostra allegria per la libertà – parziale – ritrovata e godiamoci questo momento, sperando che non rimanga tale e che non si debba arrestare con l’arrivo dell’autunno, proprio come è successo l’anno passato.

A tutti quindi un augurio di una buona estate, di godere il più possibile di questa libertà ma di farlo “con la testa sul collo” in una maniera responsabile, senza fare “overdose” in modo da poter tenere bassi i livelli delle varie varianti che inevitabilmente si svilupperanno e arriveranno anche da noi, in modo che anche se non potremo dire che tutto quello che è successo sia finito, avremo trovato il modo di conviverci in una maniera che non ci rovini la vita.

Ciao a tutti sono Cristian, mi capita da tempo di parlare di tecnologia e di testare in prima persona come questa può aiutare a vivere la quotidianità nel mondo disabile. Oggi però volevo aprire una parentesi importante su un argomento che ancora oggi è visto come un tabù; la figura  dell’ assistente sessuale per disabili.

Da tempo mi sono avvicinato all’argomento, portando avanti inizialmente delle ricerche personali e successivamente iniziando a comunicare direttamente con esperti del settore. La figura dell’assistente sessuale per disabili nasce in chiave ufficiale nel 2008, Il progetto pioniere si chiama Love.

Il compito dell’assistente sessuale può spesso confondere, sfatiamo subito un mito, non si tratta di avere rapporti sessuali con le persone disabile, la figura ha il compito di insegnare alla persona disabile a conoscere il proprio corpo e a conoscere le proprie sensazioni, esprimere i propri bisogni e le proprie necessità e anche quello di aiutare a capire quando e come con chi esprimere questi bisogni o necessità.

Come vi dicevo, da diverso tempo mi sto rapportando con questo tema e con questa figura, questo perchè nutro un particolare interesse nel confronto con chi trasmette questi insegnamenti e con il mondo esterno con cui vorrei comunicare questi principi fondamentali.

Lo scopo principale è di poter gestire i miei bisogni a livello affettivo sentimentale, gestire le proprie necessità verso il prossimo, come manifestare i propri sentimenti in maniera genuina e come trovare giovamento nelle relazioni.

Da qualche settimana ho iniziato a seguire un progetto ufficiale che mi sta introducendo al tema, seguo delle lezioni a distanza e mi confronto con esperti del settore. Nei miei progetti futuri di formazione, ho in programma di partecipare a convegni che trattano il tema, poter apprendere ed elaborare gli insegnamenti per poterli trasmettere come testimonianza personale di vita.

Con questa breve introduzione, vi rimando ai prossimi articoli che tratteranno questo argomento.

Alla prossima.