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COME ROVINARSI LA REPUTAZIONE

Tempo fa mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico importante. Il medico era giovane, con un ottima fama, simpatico e ispirava fiducia.

Nel colloquio preliminare mi ha visitato rapidamente individuando subito il problema: “ bisogna operare presto, non si preoccupi faremo in fretta, lei ne avrà un grande beneficio e rimarrà molto contento”.

Io che soffrivo da tempo immemorabile ero già molto contento di quella sua diagnosi positiva che ispirava fiducia e mi metteva di buon umore.

“Quanto le devo dottore? Sono 100 euro – risponde lui -. Ci vediamo tra un mese per l’operazione” Me ne vado contento per la risposta e anche per la rapidità in cui sarei stato operato. La visita era stata privata ma l’intervento sarebbe stato con il servizio sanitario nazionale. Bene visto che pago le tasse, incredibile senza praticamente nessuna lista d’attesa. Tutto a posto anche se c’era qualche cosa che non quadrava completamente.

Faccio l’operazione, tutto si svolge per il meglio, l’assistenza in ospedale è molto buona, il decorso ottimo e nel giro di un mese torno dal mio giovane chirurgo che mi fissa l’appuntamento in pochi giorni. In sala d’aspetto, nell’ospedale dove sono stato operato, ci sono molte persone in attesa; ne conto più di una decina, sono li tutte per lo stesso motivo: farsi visitare dal giovane chirurgo che ispira fiducia, che infonde speranza e che opera così bene.

Arriva presto il mio turno, puntuale come non capita quasi mai; lui guarda le lastre, legge il referto del radiologo, mi dice che tutto procede per il meglio, mi rassicura su alcuni piccoli dolori che ancora sento, mi fai i complimenti per come mi trova, molto più pimpante di prima. Ed è vero, lo devo ringraziare perché l’intervento mi ha ridato entusiasmo per tutta una serie di attività che prima facevo stancamente per via del dolore.

Veramente un medico in gamba, anche simpatico …. una brava persona penso tra me e me. “Quanto le devo dottore? Sono 100 euro come la scorsa volta – risponde lui – “e come la scorsa volta prende il denaro e tutto finisce li. Ah, ecco cosa c’era che non mi tornava, non ha neanche accennato a farmi una ricevuta e io non ho neanche provato a chiederglielo anche se avrei voluto farlo ma non ci sono riuscito. Sono uscito dallo studio pensando e, facendo quattro calcoli mi sono detto “visita due volte alla settimana, ci sono una quindicina di persone vuole dire che si mette in tasca 3000 euro tutte le settimane, che in un mese fa 12000 euro, che in un anno, pensando che vada in ferie un mese, intasca (il termine è proprio giusto!!) 132000 euro tutti in nero!! E il mio pensiero non è andato subito all’evasione fiscale ma all’uomo, al bravo chirurgo che io e tanti altri stimiamo, simpatico, capace e che infonde fiducia, ma che si sputtana perché non fa uno straccio di ricevuta! Ma con tutti soldi che prendi, ma perché ti devi rovinare la fama, il prestigio, la stima di tutte le persone a cui hai fatto del bene, per quattro soldi, visto poi che ne guadagni tanti? E questo pensiero non lo avuto solo io ma tanti altri che come me devono dire grazie a quel medico. Ma il mondo va così, ci si rovina la reputazione per quattro soldi, non si da più importanza al rispetto, al poter tenere la testa alta, al guardarsi negli occhi senza abbassarli.

Peccato dottore, eri un supereroe ma ti sei rovinato per così poco.

Claudio Fontana

Concrete Onlus

Dopo un intenso incontro tenuto dal Dott. Vittorio Agnoletto nel mese di aprile a Rozzano, vorrei dar supporto alla denuncia portata avanti dallo stesso proponendo a tutti i lettori della newsletter e del nostro sito la lettura di un suo articolo, del quale riportiamo qui alcuni estratti.

Non siamo di fronte ad un sistema sanitario che funziona in modo ottimale ed eventualmente a poche mele marce che delinquono, come afferma l’assessore regionale. E’ il sistema stesso, così com’è congegnato, che offre immense opportunità per chi vuole arricchirsi illegalmente sul corpo e sulla pelle dei propri concittadini.

La cura delle persone è stata trasformata in un grande business; la presenza delle strutture sanitarie private accreditate e quindi finanziate dalla Regione con soldi pubblici attraverso il sistema dei rimborsi è aumentata in modo vertiginoso soprattutto nei settori più redditizi: le chirurgie, l’alta specialità, le strutture per ricovero degli anziani ecc.

La Regione Lombardia sta cercando di convincere i cittadini lombardi con malattie croniche, 3 milioni e 350.00 persone, ad affidare la cura di tali patologie ad un “gestore” che nel 70% dei casi è una società privata che opererebbe con soldi pubblici. Essendo enti profit è legittimo pensare che il loro obiettivo più che la salute sarà il profitto. Alla voracità non c’è limite e la torta è immensa (la spesa sanitaria per i malati cronici in Lombardia supera i 10 miliardi).

O li fermiamo ora o ben poco rimarrà del tanto decantato sistema sanitario lombardo.